Il Piceno

26-09-2020

SUPERBONUS 110%

Che cos’è?

Il Superbonus è un’agevolazione prevista dal Decreto Rilancio che eleva al 110% l’aliquota di detrazione delle spese sostenute dal 1° luglio 2020 al 31 dicembre 2021, per specifici interventi in ambito di efficienza energetica, di interventi antisismici, di installazione di impianti fotovoltaici o delle infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici negli edifici.

Le nuove misure si aggiungono alle detrazioni previste per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio, compresi quelli per la riduzione del rischio sismico (c.d. Sismabonus) e di riqualificazione energetica degli edifici (cd. Ecobonus).

Tra le novità introdotte, è prevista la possibilità, al posto della fruizione diretta della detrazione, di optare per un contributo anticipato sotto forma di sconto dai fornitori dei beni o servizi o, in alternativa, per la cessione del credito corrispondente alla detrazione spettante. In questo caso si dovrà inviare dal 15 ottobre 2020 una comunicazione per esercitare l’opzione. Il modello da compilare e inviare online è quello approvato con il provvedimento dell’8 agosto 2020.

A chi interessa?

Il Superbonus si applica agli interventi effettuati da:

  A) condomìni
  B) persone fisiche, al di fuori dell’esercizio di attività di impresa, arti e professioni, che possiedono o detengono l’immobile oggetto dell’intervento
  C) Istituti autonomi case popolari (IACP) o altri istituti che rispondono ai requisiti della legislazione europea in materia di “in house providing”
  D) cooperative di abitazione a proprietà indivisa
  E) Onlus e associazioni di volontariato
  F) associazioni e società sportive dilettantistiche, limitatamente ai lavori destinati ai soli immobili o parti di immobili adibiti a spogliatoi.

I soggetti Ires rientrano tra i beneficiari nella sola ipotesi di partecipazione alle spese per interventi trainanti effettuati sulle parti comuni in edifici condominiali.

Qali sono gli interventi agevolabili?

Interventi principali o ‘trainanti’

  A) interventi di isolamento termico sugli involucri
  B) sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale sulle parti comuni
  C) sostituzione di impianti di climatizzazione invernale sugli edifici unifamiliari o sulle unità immobiliari di edifici plurifamiliari funzionalmente indipendenti
  D) interventi antisismici: la detrazione già prevista dal Sismabonus è elevata al 110% per le spese sostenute dal 1° luglio 2020 al 31 dicembre 2021.

Per ciascun intervento sono previsti dei limiti di spesa.

Interventi aggiuntivi o ‘trainanti’

Rientrano nel Superbonus anche le spese per interventi eseguiti insieme ad almeno uno degli interventi principali o ‘trainanti’ di isolamento termico, di sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale o di riduzione del rischio sismico. Si tratta di

  A) interventi di efficientamento energetico
  B) installazione di impianti solari fotovoltaici
  C) infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici

Quali vantaggi?

A) La detrazione è riconosciuta nella misura del 110%, da ripartire tra gli aventi diritto in 5 quote annuali di pari importo, entro i limiti di capienza dell’imposta annua derivante dalla dichiarazione dei redditi.

B) in alternativa, è possibile optare per un contributo anticipato sotto forma di sconto dai fornitori dei beni o servizi (sconto in fattura) o per la cessione del credito corrispondente alla detrazione spettante.

A chi può essere ceduto il credito?

  A) fornitori dei beni e dei servizi necessari alla realizzazione degli interventi
  B) altri soggetti (persone fisiche, anche esercenti attività di lavoro autonomo o d’impresa, società ed enti)
  C) istituti di credito e intermediari finanziari.

I soggetti che ricevono il credito hanno, a loro volta, la facoltà di cessione.

Quali altri interventi hanno questa possibilità?
- recupero del patrimonio edilizio (lettere a), b e h) dell’articolo 16-bis del TUIR)
- recupero o restauro della facciata degli edifici esistenti (cd. bonus facciate, Art. 1, commi 219 e 220, della legge 27 dicembre 2019, n. 160)
- l’installazione di colonnine per la ricarica dei veicoli elettrici (Art. 16-ter del decreto legge n. 63 del 2013).

Il contribuente cosa deve acquisire?
  A) gli adempimenti ordinariamente previsti per ottenere le detrazioni
  B) il visto di conformità dei dati relativi alla documentazione, rilasciato dagli intermediari abilitati alla trasmissione telematica delle dichiarazioni (dottori commercialisti, ragionieri, periti commerciali e consulenti del lavoro) e dai CAF
  C) l’asseverazione tecnica relativa agli interventi di efficienza energetica e di riduzione del rischio sismico, che certifichi il rispetto dei requisiti tecnici necessari ai fini delle agevolazioni fiscali e la congruità delle spese sostenute in relazione agli interventi agevolati.

Per ulteriori informazioni visitare la pagina Agenzia delle Entrate a questo link:
https://www.agenziaentrate.gov.it/portale/superbonus-110%25

fonte: Agenzia delle Entrate

31-08-2020

PAESAGGIO DI ACQUE E SABBIA

Il documentario illustra con splendide immagini e testi esplicativi, le peculiarità ambientali, culturali e paesaggistiche della Riserva Naturale Sentina.
è possibile visionare il video cliccando al seguente link:
https://www.youtube.com/watch?v=08_UHE-cy00

Fonte: http://www.riservasentina.it/

18-03-2020

Bonus mobili ed elettrodomestici

Si può usufruire di una detrazione Irpef del 50% per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici di classe non inferiore alla A+ (A o superiore per i forni e lavasciuga), destinati ad arredare un immobile oggetto di ristrutturazione. L’agevolazione spetta anche per gli acquisti effettuati nel 2020 ma potrà essere richiesta solo da chi realizza un intervento di ristrutturazione edilizia iniziato a partire dal 1° gennaio 2019.

La detrazione va ripartita tra gli aventi diritto in dieci quote annuali di pari importo ed è calcolata su un ammontare complessivo non superiore a 10.000 euro.

Per usufruire dell’agevolazione è necessario che la data di inizio lavori sia anteriore a quella in cui sono sostenute le spese per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici. La data di avvio potrà essere provata dalle eventuali abilitazioni amministrative o comunicazioni richieste dalle norme edilizie, dalla comunicazione preventiva all’Asl (indicante la data di inizio dei lavori), se obbligatoria, oppure, per lavori per i quali non siano necessarie comunicazioni o titoli abitativi, da una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà (articolo 47 del Dpr 445/2000), come prescritto dal provvedimento del direttore dell’Agenzia delle Entrate del 2 novembre 2011 - pdf

Il contribuente che esegue lavori di ristrutturazione su più unità immobiliari avrà diritto al beneficio più volte. L’importo massimo di 10.000 euro va, infatti, riferito a ciascuna unità abitativa oggetto di ristrutturazione.
Quali beni

La detrazione spetta per le spese sostenute fino al 31 dicembre 2020 per l’acquisto di:

  mobili nuovi
  grandi elettrodomestici nuovi di classe energetica non inferiore alla A+, (A o superiore per i forni e lavasciuga), per le apparecchiature per le quali sia prevista l’etichetta energetica.

A titolo esemplificativo, rientrano tra i mobili agevolabili letti, armadi, cassettiere, librerie, scrivanie, tavoli, sedie, comodini, divani, poltrone, credenze, nonché i materassi e gli apparecchi di illuminazione che costituiscono un necessario completamento dell’arredo dell’immobile oggetto di ristrutturazione.

Non sono agevolabili, invece, gli acquisti di porte, di pavimentazioni (per esempio, il parquet), di tende e tendaggi, nonché di altri complementi di arredo.

Per quel che riguarda i grandi elettrodomestici, la norma limita il beneficio all’acquisto delle tipologie dotate di etichetta energetica di classe A+ o superiore, A o superiore per i forni, se per quelle tipologie è obbligatoria l’etichetta energetica. L’acquisto di grandi elettrodomestici sprovvisti di etichetta energetica è agevolabile solo se per quella tipologia non sia ancora previsto l’obbligo di etichetta energetica. Rientrano, per esempio, fra i grandi elettrodomestici: frigoriferi, congelatori, lavatrici, lavasciuga, asciugatrici, lavastoviglie, apparecchi di cottura, stufe elettriche, piastre riscaldanti elettriche, forni a microonde, apparecchi elettrici di riscaldamento, radiatori elettrici, ventilatori elettrici, apparecchi per il condizionamento.

Nell’importo delle spese sostenute per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici possono essere considerate anche le spese di trasporto e di montaggio dei beni acquistati, purché le spese stesse siano state sostenute con le modalità di pagamento richieste per fruire della detrazione (bonifico, carte di credito o di debito.

La realizzazione di lavori di ristrutturazione sulle parti comuni condominiali consente ai singoli condòmini (che usufruiscono pro quota della relativa detrazione) di detrarre le spese sostenute per acquistare gli arredi delle parti comuni, come guardiole oppure l’appartamento del portiere, ma non consente loro di detrarre le spese per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici per la propria unità immobiliare.

L’acquisto di mobili o di grandi elettrodomestici è agevolabile anche se i beni sono destinati ad arredare un ambiente diverso dello stesso immobile oggetto di intervento edilizio.
Adempimenti

Per avere la detrazione occorre effettuare i pagamenti con bonifico o carta di debito o credito. Non è consentito, invece, pagare con assegni bancari, contanti o altri mezzi di pagamento. Se il pagamento è disposto con bonifico bancario o postale, non è necessario utilizzare quello (soggetto a ritenuta) appositamente predisposto da banche e Poste S.p.a. per le spese di ristrutturazione edilizia.

La detrazione è ammessa anche se i beni sono stati acquistati con un finanziamento a rate, a condizione che la società che eroga il finanziamento paghi il corrispettivo con le stesse modalità prima indicate e il contribuente abbia una copia della ricevuta del pagamento.

I documenti da conservare sono:

  l’attestazione del pagamento (ricevuta del bonifico, ricevuta di avvenuta transazione, per i pagamenti con carta di credito o di debito, documentazione di addebito sul conto corrente)
  le fatture di acquisto dei beni, riportanti la natura, la qualità e la quantità dei beni e dei servizi acquisiti.

Lo scontrino che riporta il codice fiscale dell’acquirente, insieme all’indicazione della natura, della qualità e della quantità dei beni acquistati, è equivalente alla fattura.

Rispettando tutte queste prescrizioni, la detrazione può essere fruita anche nel caso di mobili e grandi elettrodomestici acquistati all’estero.

Dal 2018 è necessario comunicare all’Enea gli acquisti di alcuni elettrodomestici per i quali si può usufruire del bonus (forni, frigoriferi, lavastoviglie, piani cottura elettrici, lavasciuga, lavatrici, asciugatrici). Tutte le informazioni sull’invio della comunicazione sono disponibili sul sito dell’Enea, alla pagina http://www.acs.enea.it/ristrutturazioni-edilizie/

Si allega di seguito la guida pubblicata dall’Agenzia delle Entrate.

https://www.agenziaentrate.gov.it/portale/documents/20143/233439/Guida_Bonus_Mobili_02_2020.pdf/be2e6bb2-62e1-ace7-6c30-3d23da2a137c

Fonte: Agenzia delle Entrate

18-03-2020

BONUS FACCIATE

L’agevolazione consiste in una detrazione d’imposta, da ripartire in 10 quote annuali costanti, pari al 90% delle spese sostenute nel 2020 per interventi, compresi quelli di sola pulitura o tinteggiatura esterna, finalizzati al recupero o restauro della facciata esterna degli edifici esistenti ubicati in determinate zone. Sono ammessi al beneficio esclusivamente gli interventi sulle strutture opache della facciata, su balconi o su ornamenti e fregi.

In particolare, si tratta delle zone A e B individuate dall’articolo 2 del decreto n. 1444/1968 del Ministro dei lavori pubblici: la prima include le parti del territorio interessate da agglomerati urbani che rivestono carattere storico, artistico o di particolare pregio ambientale o da porzioni di essi, comprese le aree circostanti che possono considerarsi parte integrante, per tali caratteristiche, degli agglomerati stessi; la seconda, invece, include le altre parti del territorio edificate, anche solo in parte, considerando tali le zone in cui la superficie coperta degli edifici esistenti non è inferiore al 12,5% della superficie fondiaria della zona e nelle quali la densità territoriale è superiore a 1,5 mc/mq.

Se i lavori di rifacimento della facciata, quando non sono di sola pulitura o tinteggiatura esterna, riguardano interventi che influiscono dal punto di vista termico o interessano oltre il 10% dell’intonaco della superficie disperdente lorda complessiva dell’edificio, è richiesto che siano soddisfatti i requisiti di cui al decreto Mise 26 giugno 2015 (“Linee guida nazionali per la certificazione energetica degli edifici”) e quelli, relativi ai valori di trasmittanza termica, indicati alla tabella 2 allegata al decreto Mise 11 marzo 2008. In queste ipotesi, l’ENEA effettuerà controlli sulla sussistenza dei necessari presupposti, secondo le procedure e modalità stabilite dal decreto interministeriale 11 maggio 2018.

Si applicano le disposizioni del decreto Mef n. 41/1998, ossia il regolamento in materia di detrazioni per le spese di ristrutturazione edilizia.

Si allega di seguito la guida pubblicata dall’Agenzia delle Entrate.

https://www.agenziaentrate.gov.it/portale/documents/20143/233439/Guida_Bonus_Facciate.pdf/129df34a-b8b7-5499-a8fb-55d2a32a0b12

Fonte: Agenzia delle Entrate

03-02-2019

Spese di ristrutturazione 2019 detraibili: elenco lavori edili

Le spese ristrutturazione detraibili 2019 che fruiscono della detrazione IRPEF pari al 50% sono scaricabili dalla dichiarazione dei redditi 2019 con modello 730 o modello redditi ex Unico, in quanto interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, di riqualificazione energetica, di
ricostruzione a seguito di eventi calamitosi, lavori per l’abbattimento delle barriere architettoniche, per prevenire il rischio sismico e di atti illeciti, di bonifica amianto e lavori al fine di aumentare la sicurezza in casa evitando gli infortuni domestici, ecc.

Spese ristrutturazione edili detraibili dalla dichiarazione dei redditi 2019:
a) Per le spese di ristrutturazione sostenute fino al 25 giugno 2012: spetta la detrazione al 36% per un limite massimo di spesa pari a 48.000 euro per unità immobiliare.
b) Per le spese di ristrutturazione edilizia sostenute dal 26 giugno 2012 al 31 dicembre 2019 con il cd. bonus ristrutturazioni 2019 spetta la detrazione pari al 50% per un limite massimo di spesa di 96.000 euro per unità immobiliare.
c) Per le spese sostenute fino al 31 dicembre 2021 c’è il nuovo sismabonus; nuovo bonus caldaia 2019. Bonus condizionatori detrazione spese al 50% o 65% con e senza ristrutturazione.
d) Per le spese sostenute fino al 31 dicembre 2019 per l’acquisto di mobili, a seguito di una ristrutturazione edile, di arredi con il cd. Bonus mobili ed elettrodomestici spetta detrazione pari al 50% per un limite di spesa pari a 10.000 euro da dividere in 10 quote annuali di pari importo. Nel 2018, i due bonus, sono stati riconfermati.
e) Per il recupero ed il mantenimento del verde, è arrivato il bonus verde giardini, terrazzi e balconi mentre per le finestre ed infissi è in vigore il bonus infissi 2019.
f) Bonus tende 2019: spese tende da sole detraibili al 50%. Costi per gli interventi di risparmio energetico effettuati tra il 4 agosto 2013 ed il 31
dicembre 2019 spettano le nuove detrazioni Ecobonus 2019. Spese ristrutturazioni detraibili: a chi spetta la detrazione al 50%?

Chi ha diritto alla detrazione?
I beneficiari della detrazione sulle spese di ristrutturazione edile, mobili ed elettrodomestici e di risparmio energetico sono:

a) Proprietario dell’immobile o Nudo proprietario;
b) Usufruttuario, affittuario o comodatario; Soci di cooperative e di società semplici; Imprenditori individuali a patto però che l’immobile oggetto della ristrutturazione e quindi della detrazione, non sia ad uso strumentale o merce.
c) La detrazione al 50% spetta inoltre anche al Coniuge; Parenti entro il III° grado e Affini entro il II° grado a condizione però che siano conviventi con chi possiede o detiene l’immobile al momento della comunicazione di inizio lavori, e che le spese, fatture e bonifici siano intestati a loro.
d) Se le autorizzazioni comunali sono intestate al proprietario dell’immobile e non al familiare che beneficia della detrazione;
e) Per chi acquista un immobile ristrutturato che rientra nello sconto fiscale, le quote residuali della detrazione sono trasferite automaticamente al nuovo acquirente, salvo diverso accordo con il venditore
f) A chi esegue i lavori di ristrutturazione in proprio, limitatamente alle spese di acquisto dei materiali utilizzati.
g) Immobili in successione: In caso di decesso da parte del proprietario che ha sostenuto i costi della ristrutturazione, le quote di detrazione non ancora fruite possono essere fruite dall’erede che riceve in successione l’immobile, a patto che ne abbia immediata disponibilità anche se lo stesso immobile non è la sua abitazione principale.
h) Trasferimento dell’affittuario o del comodatario: in caso di cessazione del contratto di locazione o di comodato, l’agevolazione continua ad essere fruita dall’inquilino che ha sostenuto le spese di ristrutturazione anche se ha lasciato l’abitazione.

Importante: i contribuenti beneficiari del bonus ristrutturazione 2018, spetta anche il bonus mobili.

In quante quote va divisa la spesa massima fino a 96.000 euro?
La detrazione 50% sulle spese di ristrutturazione va divisa in 10 quote annuali di pari importo, per un limite di spesa fino a 96.000 euro, a partire dall’anno in cui vengono sostenute le spese.
Per cui se i lavori sono iniziati nel 2019 la prima quota è detraibile a partire dalla dichiarazione dei redditi 2020 spese ristrutturazione, sia che si usi il modello 730 o Unico. Esempio pratico: se la spesa sostenuta per eseguire lavori di ristrutturazione edilizia è complessivamente di 20.000 euro, la detrazione spetta sul 50%, pertanto, si ha diritto a scaricare dalla dichiarazione dei redditi massimo 10.000 euro che vanno poi ripartiti in 10 quote di pari importo, quindi 1.000 euro all’anno per 10 anni. La spesa ristrutturazione detraibile in ciascuna dichiarazione di redditi è pari a 1.000 euro. Per le spese di ristrutturazione effettuate entro il 31 dicembre 2011 la ripartizione della detrazione funziona in modo diverso, ossia: per i contribuenti sotto i 75 anni la detrazione va ripartita in 5 quote mentre per i contribuenti sopra gli 80 anni in tre rate annuali di pari importo.

Elenco lavori edili detraibili dalla dichiarazione dei redditi 2019:
Le spese ristrutturazione detraibili 2019 sulle quali spetta la detrazione fiscale pari al 50% su un massimo di spesa di 96.000 euro sono secondo l’elenco lavori ristrutturazioni Agenzia delle Entrate:
1) Spese elencate alle lettere b), c) e d) dell’articolo 3 del Dpr 380/2001, nelle quali rientrano i lavori di manutenzione straordinaria, opere di restauro e risanamento conservativo, lavori di ristrutturazione edilizia effettuati sulle singole unità immobiliari residenziali a prescindere dalla categoria catastale stessa agevolazione spetta anche sulle loro pertinenze.
2) Spese elencate alle lett. a), b), c) e d) articolo 3 del Dpr 380/2001, nelle quali rientrano i lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia effettuate su tutte le parti comuni degli edifici residenziali. Pertanto, le spese di manutenzione ordinaria sono ammesse alla detrazione solo se sostenute per eseguire lavori che riguardano le parti comuni degli edifici residenziali.
3) Spese per la ricostruzione o ripristino dell’immobile danneggiato a seguito di eventi calamitosi, e quelli relativi alla realizzazione di autorimesse o posti auto pertinenziali, anche a proprietà comune.
Elenco Spese di ristrutturazione edilizia detraibili 2019: rientrano in questa tipologia tutti gli interventi volti a realizzare una modifica dell’organismo edilizio rispetto a quello esistente, per cui vi rientrano anche i lavori di demolizione e ricostruzione a patto di mantenere lo stesso volume e superficie di quello preesistente, salvo le innovazioni necessarie per adeguare l’edificio in tema di norme antisismiche.
Nello specifico, a titolo di esempio, riportiamo alcuni tipi di lavori agevolabili:
Costruzione dei servizi igienici più grandi rispetto alla superficie e al volume esistente. Interventi che modificano la destinazione d’uso di edifici, in base alle leggi regionali e dalla normativa locale; Interventi per trasformare i locali accessori in residenziali;
Lavori di ampliamento delle superfici.

Ecco invece le novità sulla proroga bonus ristrutturazioni 2019. Spese detraibili manutenzione ordinaria e straordinaria:
Quali sono i lavori di manutenzione ordinaria per i quali spetta l’agevolazione? Le spese di manutenzione ordinaria per cui spetta la detrazione del 50% sono solo quelle sostenute per eseguire lavori sulle parti comuni degli edifici residenziali per cui non spetta sulla singola unità familiare.

Elenco spese ristrutturazione detraibile lavori di manutenzione ordinaria:
Rientrano in questa tipologia di lavori, tutti gli interventi edili effettuati per riparare, rinnovare e sostituire finiture degli edifici e per migliore, integrare o mantenere efficienti gli impianti tecnologici esistenti, come ad esempio:
Sostituzione dell’intera pavimentazione o parte di essa con relativa opera di finitura e conservazione; Riparazione dell’impianto idraulico, idrico e smaltimento acque reflue; Lavori di rivestimento e tinteggiatura dell’esterno senza alcuna modifica e rifacimento intonaco degli interni.
Rifacimento della pavimentazione esterna senza modifiche ai materiali. Rinnovo delle impermeabilizzazioni per lo smaltimento dell’acqua piovana. Riparazioni balconi e terrazze, recinzioni; Sostituzione di alcune parti degli impianti tecnologici, degli infissi, serramenti e serrande senza modificare il tipo di infisso.

Elenco spese ristrutturazione agevolabili per lavori di Manutenzione straordinaria: In questa tipologia di spese rientrano tutti gli interventi eseguiti per rinnovare o sostituire parti dell’unità residenziale, le parti comuni e quelle strutturali dell’edificio, per realizzare per esempio un nuovo bagno o integrare impianti tecnologici purché non comportino modifiche nel volume, superficie e nella destinazioni d’uso.

Rientrano nei seguenti interventi agevolabili:
Lavori per la sostituzione di infissi esterni, serramenti, persiane con serrande, modificando anche il materiale o la tipologia di infisso; Lavori per realizzare e adeguare opere accessorie e pertinenziali senza modificare il volume o la superficie e impianti ascensori, scale di sicurezza, canne fumarie;

Realizzazione ed integrazione di servizi igienico-sanitari Lavori di chiusura o apertura interne senza modifiche dell’edificio o dello schema con cui sono distribuite le unità immobiliari. Consolidamento delle fondamenta o sostituzione solai di copertura.

Rifacimento di scalini, scale o rampe; Realizzare recinzioni, muri di cinta e cancellate; Interventi di risparmio energetico.

Da settembre per alcune tipologie di interventi diventa obbligatoria la Comunicazione ENEA ristrutturazione.

Ape, IVA, bollo sono detraibili dal 730 e Unico?
Sono detraibili dal 730 e Unico anche le spese per l’esecuzione dei lavori: Spese per le prestazioni professionali, per la progettazione, per la sicurezza impianti elettrici e a metano, acquisto dei materiali, compenso per le relazioni di conformità alla legge come ad esempio la certificazione energetica con il nuovo APE, spese per perizie e sopralluoghi, IVA, bollo e diritti di segreteria per le concessioni, autorizzazioni e comunicazione di inizio lavori, oneri di urbanizzazione e altri eventuali costi sempre relativi agli interventi di ristrutturazione agevolabili per cui spetta la detrazione. Non sono invece detraibili le spese per trasloco e custodia dei mobili nel periodo in cui vengono eseguiti i lavori.

Restauro e risanamento conservativo

Nella detrazione spese di restauro e risanamento conservativo rientrano tutti lavori edili che servono per mantenere nel tempo l’organismo edilizio. Sono interventi di restauro i lavori per restituire all’immobile un particolare valore architettonico, storico o artistico mentre sono interventi di risanamento conservativo i lavori per mantenere le opere originali, ad esempio la detrazione spese di restauro e risanamento conservativo spetta per i seguenti interventi:
Lavori per innovare le strutture verticali e orizzontali; Lavori per far ripristinare l’aspetto storico-architettonico di un edificio; Adeguare le altezze dei solai, mantenendo il rispetto dei volumi esistenti; Aprire nuove finestre per favorire una maggiore aerazione dei locali.

Si allega di seguito la guida al bonus ristrutturazioni 2019 pubblicata dall’Agenzia delle Entrate.

https://www.agenziaentrate.gov.it/portale/documents/20143/233439/Guida_Ristrutturazioni_edilizie08092019.pdf/3a3c355b-249d-358a-ae69-a22cff87838b

Fonte: Guida Fisco

21-06-2018

Fondo di garanzia per i mutui prima casa, i requisiti

Il Fondo di garanzia per i mutui per la prima casa vuole favorire l’accesso al credito da parte delle famiglie per l’acquisto e l’efficientamento energetico della casa di abitazione. Ad istituirlo, presso il Ministero dell’Economia e delle Finanze, la legge di Stabilità 2014 (legge 27 dicembre 2013, n. 147, art. 1, comma 48, lett. c).
Ma quali sono i requisiti necessari per accedervi?

Alla data di presentazione della domanda di mutuo, il richiedente non deve essere proprietario di altri immobili ad uso abitativo salvo quelli acquistati per successione mortis causa, anche in comunione con altri successori, e in uso a titolo gratuito a genitori o fratelli.

L’immobile ad uso abitativo deve trovarsi nel territorio nazionale inoltre, non deve rientrare nelle categorie catastali A1 (abitazioni di tipo signorile), A8 (ville) e A9 (castelli, palazzi di eminenti pregi artistici o storici) e non deve avere le caratteristiche di lusso indicate nel decreto del Ministero dei Lavori pubblici in data 2 agosto 1969, n. 1072.

Il mutuo ipotecario deve essere di importo non superiore a 250.000 euro, concesso dalla banca o intermediario finanziario che ha aderito all’iniziativa in base al Protocollo di intesa sottoscritto l’8 ottobre 2014 tra Ministero dell’Economia e delle Finanze e Abi.

È previsto un tasso calmierato del finanziamento (tasso effettivo globale - TEG non superiore al tasso effettivo globale medio - TEGM (pubblicato trimestralmente sul sito del MEF per le seguenti categorie:

  giovani coppie (dove almeno uno dei due componenti non abbia superato i 35 anni);

  nuclei familiari monogenitoriali con figli minori;

  giovani di età inferiore ai 35 anni titolari di un rapporto di lavoro atipico;

  conduttori di alloggi di proprietà degli IACP, comunque denominati.

Fondo di garanzia per i mutui prima casa come funziona

Il Fondo di garanzia prima casa prevede il rilascio di garanzie a copertura del 50% della quota capitale per mutui ipotecari (fino a 250.000 euro) erogati per l’acquisto (anche con interventi di ristrutturazione con l’accrescimento dell’efficienza energetica), degli immobili adibiti a prima casa.

La garanzia può essere richiesta per l’acquisto di immobili di qualsiasi metratura, purché non di lusso, da soggetti, senza alcun limite di reddito e di età, che alla data di presentazione della domanda non risultino proprietari di altri immobili ad uso abitativo, salvo quelli ricevuti per successione o che siano concessi in uso a titolo gratuito a genitori o fratelli.

Le banche che utilizzano le garanzie del Fondo non possono richiedere ulteriori garanzie, oltre a quella ipotecaria.

La garanzia del Fondo può essere richiesta, anche per mutui ipotecari fino al 100% del valore dell’immobile, se tale offerta è presente presso la banca erogatrice del mutuo.
Fondo di garanzia per i mutui prima casa domanda

La domanda di accesso al Fondo va presentata direttamente alla Banca o Intermediario finanziario aderente all’iniziativa cui si richiede il mutuo, utilizzando l’apposita modulistica per la richiesta di accesso al Fondo di garanzia per la prima casa.

14-01-2018

LE MARCHE - L’ITALIA IN UNA REGIONE

Arte, Cultura, Tradizione, Natura, Spiritualità e tanto altro ancora da scoprire in una terra, dalle dolci colline al blu del mare Adriatico, che offre anche un’incredibile qualità di vita.

https://www.youtube.com/watch?v=SZfBlXiE2yw

https://www.youtube.com/watch?v=dQrjWcRAsLY

https://www.youtube.com/watch?v=2-56nfCLpn0

22-03-2017

San Benedetto, piazza Montebello ospiterà una vera e propria “Fabbrica del cioccolato”

La notizia farà esultare tutti i golosi di San Benedetto, e non solo. Dal 25 al 27 marzo infatti, piazza Montebello si trasformerà in una vera e propria “Fabbrica del Cioccolato” aperta dalle 10 di mattina a mezzanotte, una installazione che riprodurrà una mini fabbrica completa dell’intera filiera produttiva, partendo dalle fave di cacao per arrivare alla classica barretta che tutti conosciamo.
L’evento nasce da un’idea di Ettore Ciabattoni, presidente dell’Associazione Mondo Vivo, che ha portato già in diverse città d’Italia la “Ciokofabbrica”, questo infatti il nome del tour per golosi, partito a settembre da Roccaraso (Aq) ma che è già passato per Pescara, Napoli e Roma e che a San Benedetto porterà il meglio della cioccolateria artigianale locale e nazionale, con partecipazioni eccellenti fra le quali, ad esempio, quella dell’artigiano perugino Fausto Ercolani che insegnerà a fare anche i famosi “baci”.
Ma torniamo alla “fabbrica”. Piazza Montebello ospiterà, dicevamo, una filiera di produzione completa che mostrerà tutti i processi di lavorazione del cacao fino alla produzione della tavoletta, “che sarà offerta a tutti i partecipanti” fa sapere l’organizzazione di Ciokofabbrica. Si parte dalle fave di cacao, dalla loro tostatura, passando per una serie di processi come la macinazione del cacao grezzo, la miscelazione e la raffinazione fino ad arrivare al raffreddamento e alla modellazione del prodotto finito. Insomma un percorso interessante e culturalmente rilevante oltre che, ovviamente… goloso.
Fonte: Riviera Oggi

26-02-2017

Fondo garanzia prima casa, a chi è destinato e come richiederlo

Il “Fondo di garanzia prima casa” può essere richiesto per l’acquisto di immobili di qualsiasi metratura, purché non di lusso, da soggetti, senza alcun limite di reddito e di età, che alla data di presentazione della domanda non risultino proprietari di altri immobili ad uso abitativo, salvo quelli ricevuti per successione o che siano in uso a titolo gratuito a genitori o fratelli.

Come sottolineato di recente dal Ministero dell’Economia e delle Finanze e dall’Associazione bancaria italiana, tra gennaio 2015 e dicembre 2016 il “Fondo di garanzia prima casa” ha ricevuto 14.000 richieste di accesso alle garanzie statali per un valore dei mutui superiore a 1,6 miliardi di euro. Di essi, oltre 1,2 miliardi sono già stati concessi e 387 milioni sono in attesa di essere erogati.

“Fondo di garanzia prima casa”, cosa prevede

Il “Fondo di garanzia prima casa” prevede il rilascio di garanzie a copertura del 50% della quota capitale dei mutui ipotecari (fino a 250.000 euro) erogati per l’acquisto (anche con interventi di ristrutturazione e per l’accrescimento dell’efficienza energetica) degli immobili adibiti a prima casa.

“Fondo di garanzia prima casa”, i destinatari

Destinatari del Fondo sono tutti coloro che, alla data di presentazione della domanda di mutuo, non siano proprietari di altri immobili ad uso abitativo salvo quelli acquisiti per successione mortis causa, anche in comunione con altri successori, e in uso a titolo gratuito a genitori o fratelli.

“Fondo di garanzia prima casa”, come richiederlo

Dopo aver aderito all’iniziativa, le banche hanno 30 giorni lavorativi di tempo per erogare il servizi ai cittadini, a patto che la Consap, società del Mef gestore del Fondo, abbia predisposto da almeno 30 giorni lavorativi il manuale d’uso per l’accesso delle stesse banche all’infrastruttura telematica.

Una volta attivata la procedura, i cittadini potranno inoltrare la domanda di accesso al Fondo direttamente all’istituto cui si richiede il mutuo ipotecario, utilizzando la modulistica online presente sul sito del Dipartimento del Tesoro, sul sito della Consap e sui siti di tutte le banche che aderiscono all’iniziativa.

Gli elenchi delle banche presso cui è possibile richiedere le garanzie statali sono pubblicati sia sul sito della Consap che su quello dell’Abi.

Come sottolineato dal Ministero, è previsto un tasso calmierato del finanziamento per: la giovani coppie (dove almeno uno dei due componenti non abbia superato i 35 anni); i nuclei familiari monogenitoriali con figli minori; i giovani di età inferiore ai 35 anni titolari di un rapporto di lavoro atipico; i conduttori di alloggi di proprietà degli Iacp, comunque denominati.

Fonte: idealista.it

26-02-2017

Come acquistare una casa senza soldi: quattro soluzioni utili

Anche chi non dispone di una liquidità immediata può realizzare il sogno di comprare una casa. Ecco quattro soluzioni per chi vuol acquistare un immobile senza soldi.

Leasign immobiliare, come funziona - Esteso dalla legge di stabilità 2016 anche agli immobili, comprare casa con il leasing immobiliare prevede particolari agevolazioni per i giovani sotto i 35 anni. Ad acquistare l’immobile è una banca o una società che la concede con un affitto mensile a un privato ad un prezzo generalmente superiore a quello di mercato. Alla fine del contratto, l’usufruttuario può decidere se lasciare l’immobile, acquistarlo riscattando i canoni già versati o rinnovare il leasing per un altro periodo.

Vendita con riserva di proprietà di un immobile - La proprietà del bene non viene trasferita al momento della firma del contratto, ma solo con il pagamento dell’ultima rata. Questo anche se il futuro compratore può entrare fin da subito in possesso dell’immobile. In questo modo c’è una certezza dell’acquisto e eventuali debiti o pignoramenti del venditore non vengono trasferiti all’acquirente. Trattandosi pero’ di una compravendita vera e propria, le imposte devono essere versate subito.

Affitto con riscatto - l’articolo 23 dello sblocca Italia ha regolato l’affitto con riscatto, spesso erroneamente confuso con il rent to buy. Trascorsi sette anni dalla stipula del contratto, l’inquilino ha la facoltà di riscattare l’unità immobiliare.

Per l’acquirente il vantaggio è duplice: da una parte gli effetti fiscali della compravendita, sia per chi vende sia per chi acquista, scattano al momento del riscatto e non all’inizio del contratto di locazione; dall’altra il compratore ha sette anni di tempo per reperire il capitale necessario all’acquisto dell’immobile

Prestito vitalizio ipotecario -  Uno strumento che consente al proprietario di un’abitazione con più di 60 anni di chiedere un finanziamento a una banca, garantito dall’iscrizione di un’ipoteca di primo grado sull’immobile. Il proprietario di casa potrà decidere di chiudere quando vuole il contratto, pagando alla banca il capitale ricevuto più gli interessi, oppure lasciare che siano gli eredi a liquidare il prestito vendendo la casa al finanziatore o rimborsando il prestito ottenuto con gli interessi maturati nel tempo.

Fonte: idealista.it

17-02-2017

Come si può perdere la detrazione del 50% per le ristrutturazioni edilizie

Come spiegato dall’Agenzia delle Entrate, la detrazione non è riconosciuta, e l’importo eventualmente fruito viene recuperato dagli uffici, quando:

- non è stata effettuata la comunicazione preventiva all’Asl competente, se obbligatoria;

- il pagamento non è stato eseguito tramite bonifico bancario o postale o è stato effettuato un bonifico che non riporti le indicazioni richieste (causale del versamento, codice fiscale del beneficiario della detrazione, numero di partita Iva o codice fiscale del soggetto a favore del quale il bonifico è effettuato);

- non sono esibite le fatture o le ricevute che dimostrano le spese effettuate;

- non è esibita la ricevuta del bonifico o questa è intestata a persona diversa da quella che richiede la detrazione;

- le opere edilizie eseguite non rispettano le norme urbanistiche ed edilizie comunali;

- sono state violate le norme sulla sicurezza nei luoghi di lavoro e quelle relative agli obblighi contributivi. Per queste violazioni il contribuente non decade dal diritto all’agevolazione se è in possesso della dichiarazione di osservanza delle suddette disposizioni resa dalla ditta esecutrice dei lavori (ai sensi del Dpr 28 dicembre 2000, n. 445).

La detrazione fiscale

La detrazione fiscale delle spese per interventi di ristrutturazione edilizia è disciplinata dall’art. 16-bis del Dpr 917/86 (Testo unico delle imposte sui redditi). Dal 1° gennaio 2012 l’agevolazione è stata resa permanente dal decreto legge n. 201/2011 e inserita tra gli oneri detraibili dall’Irpef.

La detrazione è pari al 36% delle spese sostenute, fino a un ammontare complessivo delle stesse non superiore a 48.000 euro per unità immobiliare. Tuttavia, per le spese effettuate dal 26 giugno 2012 al 30 giugno 2013, il decreto legge n. 83/2012 ha elevato al 50% la misura della detrazione e a 96.000 euro l’importo massimo di spesa ammessa al beneficio. Questi maggiori benefici sono poi stati prorogati più volte da provvedimenti successivi.

Anche per quest’anno, dunque, è stata prorogata la detrazione fiscale del 50% per gli interventi di ristrutturazione edilizia fino a un massimo di 96.000 euro. Dal primo gennaio 2018 la detrazione tornerà alla misura ordinaria del 36%, con un tetto massimo di 48.000 euro.

17-02-2017

Affitto cedolare secca, cosa succede quando si proroga un contratto

L’Agenzia delle Entrate ha chiarito come confermare l’opzione per la cedolare secca in sede di proroga di un contratto di locazione a canone libero (4+4).

All’interno della rubrica “La Posta” di Fisco Oggi è stato posto il seguente quesito:

Come è possibile confermare l’opzione per la cedolare secca in sede di proroga di un contratto di un immobile in affitto a canone libero (4+4)?

L’Agenzia delle Entrate ha così risposto:

In sede di proroga (anche tacita) di un contratto di locazione già assoggettato a cedolare secca, il locatore che vuole continuare ad applicare il regime sostitutivo è tenuto a esercitare la relativa opzione entro il termine previsto per il versamento dell’imposta di registro (30 giorni dalla scadenza dei primi quattro anni).

L’opzione deve essere manifestata attraverso la presentazione del modello RLI ed è efficace per l’intera durata della proroga, salvo revoca.

Tuttavia, la mancata presentazione del modello non comporta la revoca dell’opzione esercitata in sede di registrazione qualora il contribuente abbia mantenuto un comportamento coerente con la volontà di optare per il regime della cedolare secca, effettuando i relativi versamenti e dichiarando i redditi da cedolare secca nel relativo quadro della dichiarazione dei redditi (comportamento concludente).

In questo caso, si applica una sanzione in misura fissa di 100 euro, ridotta a 50 se il modello viene presentato con un ritardo non superiore a 30 giorni.

17-02-2017

Milleproroghe, le misure per la casa

Il Senato ha dato il via libera al decreto Milleproroghe con la richiesta di fiducia del governo. Il provvedimento è stato approvato con 153 voti favorevoli e 99 contrari ed è passato all’esame della Camera, che dovrà licenziare il testo entro il 28 febbraio. Vediamo le misure per la casa.

Cedolare secca – Niente più obbligo per i proprietari di immobili di indicare nel 730 gli estremi della registrazione del contratto di affitto a canone concordato e la denuncia Ici per poter ottenere la cedolare secca con l’aliquota del 30% sugli affitti a canone concordato.

Sconto Iva su nuove case efficienti – E’ stata prorogata fino al 31 dicembre 2017 la detrazione del 50% dell’Iva sull’acquisto di case nuove in classe energetica A e B. La detrazione è ripartita in dieci quote costanti nell’anno in cui sono state sostenute le spese e nei nove periodi d’imposta successivi.

Termovalvole – E’ stato spostato al 30 giugno 2017 il termine entro il quale installare sistemi di termoregolazione e contabilizzazione del calore nei condomini con impianti centralizzati.

Agevolazioni post sisma – Con 32 milioni di euro si potranno finanziare una serie di misure nei Comuni colpiti dal sisma del 2016: la proroga al 31 dicembre 2017 della sospensione di mutui e altri finanziamenti, la sospensione per altri sei mesi delle fatture di gas, elettricità, acqua, assicurazioni, telefonia, Rai nei fabbricati inagibili, gli interventi di ricostruzione per cui siano già in possesso dei progetti esecutivi e del cronoprogramma. Rifinanziato anche il contributo straordinario per la ricostruzione del Comune de L’Aquila.

15-02-2017

Detrazioni fiscali e capienza: quando si rischia di non sfruttare l’incentivo

In questo momento vari interventi di efficienza energetica – come l’installazione di un impianto solare termico o di una pompa di calore - possono usufruire in alternativa di diversi incentivi: le detrazioni fiscali del 65% per l’efficienza energetica, quelle del 50% per le ristrutturazioni edilizie o il contributo del conto termico.

Spesso le somme recuperabili in 10 anni con le detrazioni sono più generose dell’incentivo del conto termico, che però arriva già entro l’anno in diversi casi.
Ad esempio, per un impianto di riscaldamento a pompa di calore aria-aria in sostituzione di una caldaia a gas, a fronte di una spesa di circa 5.200 euro, con le detrazioni del 65% recupereremmo circa 3.880 euro in 10 rate annuali, mentre il contributo del conto termico – che dipende dalle caratteristiche della macchina e dalla zona climatica, sarebbe, di soli 1.100 euro, erogati in un anno, ipotizzando che l’impianto sia in fascia climatica D.

Come verificare la capienza fiscale

Le detrazioni fiscali hanno però un notevole limite: essendo sgravi sull’Irpef o sull’Ires, se ne può beneficiare solo se l’importo che paghiamo come tasse è superiore alla somma da portare in detrazione, o per usare il termine tecnico, solo se c’è un’adeguata capienza fiscale.

Non può dunque sfruttare questo incentivo chi è nella cosiddetta no-tax area, cioè non paga le tasse perché ha un reddito inferiore a una certa soglia: 8.000 euro per dipendenti e pensionati, 4.800 euro per redditi da lavoro autonomo occasionale o diritti d’autore, 500 euro per redditi da terreni, redditi agrari e redditi dei fabbricati, 185,92 euro per redditi esclusivamente da terreni e 28.158,28 euro per compensi derivanti da attività sportive dilettantistiche.

Ma anche chi deve pagare l’Irpef dovrà verificare che l’imposta dovuta sia superiore agli importi da portare in detrazione: la parte eventualmente eccedente infatti andrà persa.

Le detrazioni poi, come noto, vengono erogate in 10 rate annuali: se in un dato anno non si ha sufficiente capienza, si perde di fatto la rata e non la si recupera.

La capienza si verifica andando a vedere sulla dichiarazione dei redditi l’imposta lorda dovuta e confrontandola con la rata annuale da detrarre da questa.

Ipotizziamo un’Irpef lorda dovuta di 5.000 euro l’anno e l’investimento che citavamo sopra: una spesa di 5.200 euro che, con l’ecobonus del 65%, consente una detrazione di 3.880 euro, in 10 rate da 388 euro l’anno.

In questo caso la capienza è ampiamente assicurata, dato che l’importo detratto annualmente (338 €) è ben al di sotto dell’imposta lorda dovuta (5.000 euro).

Se la capienza viene meno

Poniamo ad esempio che il nostro contribuente per un anno debba invece solo 150 euro di Irpef lorda: per quell’annualità recupererà solo 150 euro dei 388 che potrebbe detrarre.

Se un altro anno ancora ricadesse nella no-tax area, cioè se si trovasse nella condizione di non dover pagare nulla di Irpef, perderebbe l’intera rata annuale di detrazione di 388 euro.

Gli importi che non si riescono a recuperare negli anni in cui si risulta incapienti, va chiarito, non possono essere traslati su altri periodi di imposta.
Cioè, tornando al nostro esempio, se il contribuente su 10 anni, per 8 deve un Irpef lorda di 5.000 euro, per un anno 150 euro e per un altro anno va in no tax area, recupererà 388 euro l’anno negli 8 anni in cui è pienamente capiente (quelli in cui ha un’Irpef lorda di 5.000 euro), 150 euro nell’anno in cui deve solo 150 euro di Irpef lorda e nulla nell’anno in cui è in no tax area.

Come detto, non avrà la possibilità di recuperare la somma se, per ipotesi, l’11° anno tornasse ad essere capiente. Nel nostro esempio, dunque, su 3.880 euro teoricamente detraibili dall’Irpef ne avrebbe indietro solo 3.254.

Quando la detrazione si può trasferire ad altri

Ma – chiederà qualcuno – se in un anno un contribuente risultasse incapiente, non potrebbe “passare” lo sgravio a qualcun altro, ad esempio un familiare convivente con la capienza sufficiente a godere della detrazione?

La risposta è no: i familiari conviventi si possono sì dividere la detrazione, ma devono deciderlo già al momento di pagare l’intervento incentivato.

Può fruire della detrazione infatti anche il familiare convivente di chi possiede o detiene l’immobile sulla base di un titolo idoneo (ad esempio locazione o comodato), ma solo a condizione che abbia sostenuto le spese e le fatture e i bonifici siano a lui intestati o la percentuale della spesa sostenuta dallo stesso sia indicata nella fattura.

Le casistiche in cui le quote della detrazione non utilizzate possono essere trasferite successivamente riguardano esclusivamente il caso della vendita o della donazione dell’immobile o della morte del titolare.

In caso di vendita o di donazione dell’unità immobiliare sulla quale sono stati realizzati gli interventi prima che sia trascorso il periodo di godimento della detrazione, le quote di detrazione non utilizzate sono trasferite, salvo diverso accordo delle parti, all’acquirente.

In caso di morte del titolare, il diritto alla detrazione si trasmette esclusivamente all’erede che conserva la detenzione materiale e diretta dell’immobile.

L’inquilino o il comodatario che hanno sostenuto le spese, va precisato, conservano il diritto alla detrazione anche quando la locazione o il comodato terminano.

La cessione del credito

Una novità introdotta dalla Legge di Stabilità 2016 prevede, in alternativa alla detrazione, la possibilità per i contribuenti che si trovano nella “no tax area”, e dunque incapienti. di cedere il corrispondente credito ai fornitori che hanno eseguito i lavori.

Questa scelta può essere fatta solo per le spese sostenute nel 2016 per interventi di riqualificazione energetica di parti comuni degli edifici condominiali e con le modalità stabilite dal provvedimento del direttore dell’Agenzia delle Entrate del 22 marzo 2016.

La possibilità di cedere il credito è stata poi modificata con la Legge di Stabilità 2017: per le spese sostenute nell’anno in corso è applicabile solo alle detrazioni per le spese di riqualificazione energetica degli edifici condominiali che interessino l’involucro dell’edificio con un’incidenza superiore al 25% della superficie disperdente lorda, che consentono di fruire degli incentivi del 70% e 75%.

Dal 2017, inoltre, la cessione del credito è fruibile a tutti i contribuenti, senza limiti di reddito, ed è esercitabile a favore di tutti i soggetti privati (che non siano istituti di credito o intermediari finanziari).

Le modalità applicative della nuova cessione saranno stabilite a breve dalle Entrate.
(si veda l’analisi: http://www.qualenergia.it/articoli/20170213-detrazioni-fiscali-e-cessioni-del-credito-i-limiti-e-una-proposta-superarli).

Da Qualenergia.it

01-02-2017

NUOVE ATTIVITA’ – CREAZIONE D’IMPRESA GIOVANI

NUOVE ATTIVITA’ – CREAZIONE D’IMPRESA GIOVANI
Finanziamento a tasso zero (Max 50.000 euro)
Senza firme di garanzia sul prestito (Max 50.000 euro)
(Apertura di negozi, parrucchiere, estetiste, ristoranti, artigiani, asili nido, palestre,ecc..)
SCADENZA: 28 Febbraio 2017
REQUISITI:
1. ALMENO UNA PERSONA DISOCCUPATA NELLA SOCIETA’,
2. GIOVANI CON MENO DI 30 ANNI (Non compiuti)
3. NUOVA APERTURA DA ZERO (Non acquistare azienda già avviata)

Affitto locali per aprire nuove attività

20-01-2017

Vendita infraquinquennale della prima casa, cosa succede alle agevolazioni

L’Agenzia delle Entrate ha chiarito cosa accade sul fronte delle agevolazioni nel caso in cui si venda un immobile acquistato usufruendo del bonus prima casa prima del decorso di cinque anni dalla data dell’acquisto.

All’interno della rubrica “La Posta” di Fisco Oggi è stato posto il seguente quesito:

Sto per vendere l’appartamento che ho comprato due anni fa usufruendo dei benefici prima casa e non ho intenzione di riacquistarne un altro. Oltre alla differenza d’imposta, dovrò pagare anche una sanzione?

L’Agenzia delle Entrate ha così risposto:

La vendita dell’immobile acquistato usufruendo delle agevolazioni “prima casa” prima del decorso di cinque anni dalla data dell’acquisto comporta la decadenza dal regime di favore fruito. Alla decadenza, consegue l’obbligo per il contribuente di pagare le imposte nella misura ordinaria nonché una sanzione pari al 30%.

La perdita del beneficio non opera qualora il contribuente, entro un anno dall’alienazione, proceda all’acquisto (anche a titolo gratuito) di un altro immobile da adibire a propria abitazione principale (nota II-bis, articolo 1, Tariffa parte I, Dpr 131/1986). Tuttavia, laddove sia ancora pendente il termine di un anno previsto per il nuovo acquisto e il contribuente, anche per motivi personali, si trovi nella condizione di non voler ovvero di non poter procedere all’acquisto di un nuovo immobile, lo stesso può comunicare la propria intenzione all’amministrazione finanziaria.

A tal fine, è necessario presentare un’apposita dichiarazione all’ufficio presso il quale è stato registrato l’atto di vendita dell’immobile acquistato con le agevolazioni. Con tale dichiarazione il contribuente manifesta espressamente la sua intenzione di non voler procedere all’acquisto di un nuovo immobile entro l’anno e richiede contestualmente la riliquidazione delle imposte dovute. Successivamente l’ufficio procede alla notifica dell’avviso di liquidazione dell’imposta dovuta (data dalla differenza tra quanto già pagato in misura agevolata e l’ammontare delle imposte in misura ordinaria) e degli interessi (calcolati a decorrere dalla data di stipula dell’atto di compravendita dell’immobile oggetto di agevolazione), senza applicare la sanzione del 30% (risoluzione 112/E del 27 dicembre 2012).

Al contrario, decorso il termine di un anno dall’alienazione senza che il contribuente abbia proceduto all’acquisto di un nuovo immobile ovvero abbia comunicato al competente ufficio dell’Agenzia delle Entrate l’intenzione di non voler più fruire del trattamento agevolativo, si verifica la decadenza dai benefici “prima casa”. In tale ipotesi, il contribuente potrà comunque accedere, ricorrendone i presupposti, all’istituto del ravvedimento operoso, presentando apposita istanza all’ufficio dell’Agenzia presso il quale è stato registrato l’atto, con la quale dichiarare l’intervenuta decadenza dall’agevolazione e richiedere la riliquidazione dell’imposta e l’applicazione delle sanzioni in misura ridotta (risoluzione 105/E del 31 ottobre 2011).
Fonte: idealista.it

20-01-2017

Legge di stabilità 2017: tutte le agevolazioni per la casa

A dicembre il Parlamento ha dato il via libero definitivo alla legge di stabilità per il 2017. La manovra economica del 2017, ormai divenuta legge, contiene delle importanti agevolazioni che interesseranno chi nel corso di quest’anno deciderà di acquistare, ristrutturare o mettere in sicurezza una casa. Vediamo quali sono le misure già esistenti che sono state prorogate e le novità.
Sismabonus 2017
Bonus fiscale dal 50 all’80% (85% per i condomini) per gli interventi di adeguamento sismico che implichino la riduzione della classe di rischio dell’immobile.
Detrazioni Irpef ristrutturazioni edilizie 2017
Proroga della detrazione fiscale del 50% per gli interventi di ristrutturazione edilizia fino a un massimo di 96.000 euro. Dal primo gennaio 2018 la detrazione tornerà alla misura ordinaria del 36%, con un tetto massimo di 48.000 euro.
Bonus mobili legato ai lavori di ristrutturazione
Si proroga la detrazione al 50% per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici di classe energetica non inferiore alla A+ (A per i forni) finalizzati all’arredo di immobili oggetto di ristrutturazione.
Fondo garanzia acquisto prima casa
Confermate le agevolazioni per i mutui destinate agli under 35, sia giovani coppie che single con contratti atipici, che usufruiranno di una garanzia statale del 50% presso le banche aderenti al progetto.
Ecobonus 2017, come funziona
Sono state prorogate al 31 dicembre 2017 le agevolazioni fiscali del 65% per gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici.
Addio al bonus per le giovani coppie
Nella legge di stabilità non è stata prorogata la detrazione per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici con destinatari le giovani coppie under 35.

21-07-2015

Progettazione degli edifici, cosa cambia con l’uscita dei Decreti attuativi della Legge 90/2013?

Le principali novità legate agli ambiti di attuazione spiegate da Valeria Erba, Presidente ANIT

La Direttiva europea 31/2010 sull’efficienza energetica in edilizia è stata recepita a livello nazionale dal Decreto Legge 63 del 4 giugno 2013, poi convertito in legge dalla Legge 90 del 3 agosto 2013.
La Legge 90 è formata da tre decreti attuativi: il primo, il D.M. Requisiti Minimi, che darà le prescrizioni minime e le modalità di verifica, nonché i requisiti dell’edificio ad energia quasi zero; il secondo decreto riguarda la classificazione energetica e il nuovo modello di certificato energetico e, infine, un terzo decreto che riguarda i nuovi modelli di relazione tecnica

Pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale del 15 luglio i tre decreti sull’efficienza energetica degli edifici tra cui la nuova procedura di certificazione indicata nelle “Linee Guida per la certificazione energetica degli edifici” e i Requisiti prestazionali degli edifici, modificati rispetto al decreto 59/2009.

Con la firma del Ministro dello Sviluppo economico Federica Guidi e dei Ministri Delrio, Galletti, Lorenzin, Madia e Pinotti, acquisite le valutazioni e le intese della Conferenza Unificata, si completa il quadro normativo in materia di efficienza energetica negli edifici.

Il primo decreto è volto alla definizione delle nuove modalità di calcolo della prestazione energetica e i nuovi requisiti minimi di efficienza per i nuovi edifici e quelli sottoposti a ristrutturazione.

  DECRETO 26 giugno 2015 Applicazione delle metodologie di calcolo delle prestazioni energetiche e definizione delle prescrizioni e dei requisiti minimi degli edifici. (15A05198) (Suppl. Ordinario n. 39)

Un secondo decreto adegua gli schemi di relazione tecnica di progetto al nuovo quadro normativo, in funzione delle diverse tipologie di opere: nuove costruzioni, ristrutturazioni importanti, riqualificazioni energetiche.

  DECRETO 26 giugno 2015 Schemi e modalita’ di riferimento per la compilazione della relazione tecnica di progetto ai fini dell’applicazione delle prescrizioni e dei requisiti minimi di prestazione energetica negli edifici. (15A05199) (Suppl. Ordinario n. 39)

Con il terzo decreto, sono state aggiornate infine le linee guida per la certificazione della prestazione energetica degli edifici (APE).

  DECRETO 26 giugno 2015 Adeguamento del decreto del Ministro dello sviluppo economico, 26 giugno 2009 - Linee guida nazionali per la certificazione energetica degli edifici. (15A05200) (Suppl. Ordinario n. 39)

Il nuovo modello di APE sarà valido su tutto il territorio nazionale e, insieme ad un nuovo schema di annuncio commerciale e al database nazionale dei certificati energetici (SIAPE), offrirà al cittadino, alle Amministrazioni e agli operatori maggiori informazioni riguardo l’efficienza dell’edificio e degli impianti, consentendo un più facile confronto della qualità energetica di unità immobiliari differenti e orientando il mercato verso edifici con migliore qualità energetica.

Con l’emanazione di questi provvedimenti si compie un passo importante verso l’incremento degli edifici ad energia quasi zero. Infatti, a partire dal 1 gennaio 2021 i nuovi edifici e quelli sottoposti a ristrutturazioni significative dovranno essere realizzati in modo tale da ridurre al minimo i consumi energetici coprendoli in buona parte con l’uso delle fonti rinnovabili. Per gli edifici pubblici tale scadenza è anticipata al 1 gennaio 2019. I tre provvedimenti entreranno in vigore il 1 ottobre 2015 e consentiranno così all’Italia di essere completamente in linea con le direttive europee in materia.
COSA CAMBIA?

Ora, il certificatore energetico per svolgere la propria funzione dovrà necessariamente valutare in modo più dettagliato rispetto al passato diversi aspetti che concorrono all’efficienza energetica del sistema edificio-impianto.

Per quanto concerne la prestazione energetica certificata, le nuove Linee Guida introducono una modifica sostanziale: oggi il valore di energia primaria globale certificato comprende i consumi per la climatizzazione invernale e la produzione di acqua calda sanitaria e, per il non residenziale, anche quelli dovuti all’illuminazione, espressi in kWh/m2|anno o kWh/m3|anno a seconda che la destinazione d’uso sia rispettivamente residenziale o non. Da luglio si dovrà utilizzare l’indice di prestazione energetica globale non rinnovabile, EPgl,nr, somma della energia primaria non rinnovabile utilizzata per la climatizzazione invernale, EPH, ed estiva, EPC, per la produzione di acqua calda sanitaria, EPW, per la ventilazione, EPV, e, nel caso del settore non residenziale, per l’illuminazione artificiale, EPL e per il trasporto di persone, EPT, quest’ultimo da intendersi come il fabbisogno di energia per ascensori e scale mobili e marciapiedi mobili.

Con l’introduzione dell’edificio di riferimento da parte del DM Requisiti minimi di fatto si perderanno i limiti assoluti di energia primaria, suddivisi per zona climatica e rapporto S/V, sostituiti da quelli costruiti sull’edificio di riferimento, per cui non ha più senso suddividere il valore certificato per m2 o m3 a seconda della destinazione d’uso, ma l’indice globale di energia primaria non rinnovabile sarà espresso solo in kWh/m2|anno.

LINEE GUIDA. Nello specifico, il decreto Linee Guida mette in luce interessanti contenuti e importanti novità nel panorama della certificazione energetica:

1) Si modifica nuovamente il format dell’APE 2015 nella sua veste grafica, ma senza sostanziali cambiamenti negli indici di calcolo previsti all’interno della bozza precedente;
2) L’entrata in vigore del decreto Linee Guida per la certificazione energetica è prevista a decorrere dal 1° ottobre 2015 (il termine originariamente previsto era 1° luglio, ma la lentezza nell’emanazione del decreto ha costretto a spostare, nella bozza diffusa, la data di entrata in vigore);
3) Entro 18 mesi dall’entrata in vigore del Decreto, ENEA metterà a disposizione le informazioni relative alla determinazione della prestazione media degli edifici esistenti, richiesta sulla prima pagina dell’APE;
4) Si semplifica lo schema di annuncio immobiliare per garantire una maggiore fruibilità agli utenti;
5) Viene imposto l’obbligo alle regioni e alle province autonome di definire piani e procedure di controllo di almeno il 2% degli attestati depositati sul territorio in ogni anno solare. Le stesse regioni e le province autonome alimenteranno il SIAPE, la banca dati nazionale degli edifici, con i dati degli attestati relativi all’ultimo anno in corso entro il 31 marzo di ogni anno. Anche i cittadini potranno accedere ai dati presenti nel SIAPE;
6) Gli eventuali aggiornamenti delle norme tecniche contenute nel Decreto, come le UNI TS 11300, si applicheranno decorsi 90 giorni dalla loro pubblicazione.

CERTIFICATORI AGGIORNATI. L’Art. 4 comma 3 del decreto impone chiaramente l’obbligo a tutti i software commerciali di generare, oltre all’APE, il tracciato informatico dei dati di input necessari per il calcolo della prestazione energetica degli edifici. Anche se le software house stanno aggiornando i loro prodotti, rendendoli conformi alle nuove Linee Guida e alle nuove UNI11300, è opportuno che i certificatori energetici che utilizzano questi software abbiano consapevolezza della rivoluzione nei procedimenti di calcolo delle prestazioni energetiche di edifici e impianti, perché essi dovranno sapere come fornire al sw: assunzioni di base, condizioni al contorno, profili dei carichi per la corretta applicazione e per la validazione di metodi per il calcolo sia delle prestazioni energetiche in regime dinamico degli edifici, sia della definizione dei carichi termici di progetto estivi e invernali”, ecc.

REQUISITI PRESTAZIONALI DEGLI EDIFICI. Per i progettisti, e quindi anche per coloro che certificano edifici di nuova costruzione e per ristrutturazioni importanti, è stato emanato invece apposito decreto che sostituirà l’attuale DPR 59/09 per la determinazione dei requisiti minimi, il calcolo delle prestazioni energetiche e l’utilizzo delle fonti rinnovabili negli edifici (leggi qui).

In caso di nuova costruzione e di ristrutturazione importante, i requisiti minimi sono determinati con l’utilizzo dell’edificio di riferimento, in funzione della tipologia edilizia e delle fasce climatiche; le classi non si basano più su classi ed indici predefiniti, ma su valori di volta in volta definiti in relazione alle caratteristiche dell’edificio che si sta progettando. In pratica l’edificio reale soggetto a certificazione APE, viene confrontato con lo stesso edificio se fosse dotato di involucro e impianti in base ai requisiti minimi fissati dalla legge 90. Per cui, l’edificio di riferimento avrà caratteristiche geometriche, ubicazione, orientamento, destinazione d’uso uguali all’edificio reale, ma caratteristiche termiche e parametri energetici di riferimento determinate dalla legge.
Il fabbisogno energetico annuale globale si calcola per singolo servizio energetico, espresso in energia primaria, su base mensile. Con le stesse modalità si determina l’energia rinnovabile prodotta all’interno del confine del sistema, e si opera la compensazione tra i fabbisogni energetici e l’energia rinnovabile prodotta on site, per vettore energetico e fino a copertura totale del corrispondente vettore energetico consumato.

In caso di nuova costruzione, il progettista deve evidenziare i risultati della valutazione della fattibilità tecnica, ambientale ed economica per l’utilizzo di sistemi alternativi ad alta efficienza tra i quali, i sistemi a fornitura di energia rinnovabile, cogenerazione, teleriscaldamento e teleraffrescamento, pompe di calore.

engono definite le tipologie di intervento e diversificati gli schemi per la relazione tecnica in caso di nuova costruzione, ristrutturazione rilevante o interventi di riqualificazione energetica.

Viene prevista la diagnosi energetica obbligatoria nel caso di ristrutturazione o nuova installazione di impianti termici con potenza termica nominale maggiore o uguale a 100 kW.

Il decreto introduce anche la definizione di edificio ad energia quasi zero (ZEB) nel rispetto della direttiva 2010/31/UE: entro il 31 dicembre 2018 gli edifici pubblici ed in generale dal 1 gennaio 2021 tutti gli edifici di nuova costruzione dovranno essere edifici ad energia quasi zero.

Fonte: Casaeclima.com

02-04-2015

Reverse charge: guida delle Entrate alle novità in edilizia

Reverse charge: guida delle Entrate alle novità in edilizia
Dal 1 gennaio 2015 l’inversione contabile si applica anche a demolizione e installazione di impianti. Niente sanzioni fino al 26 marzo 2015.
L’agenzia delle Entrate ha pubblicato una miniguida al ‘reverse charge’ che chiarisce come applicare il meccanismo dell’inversione contabile nell’ambito edile, energetico e della cessione dei pallets.
icordiamo che con il reverse charge il destinatario della cessione di beni o della prestazione di servizi, se soggetto ad IVA, è obbligato ad assolvere l’imposta, al posto del cedente o del prestatore, in deroga al principio generale secondo cui debitore d’imposta nei confronti dell’erario, ai fini IVA, è il soggetto che effettua la cessione di beni o la prestazione di servizi.

I prestatori dei servizi sono tenuti, quindi, ad emettere fattura senza addebito d’imposta; sarà il committente ad integrare poi la fattura con l’indicazione dell’aliquota e della relativa imposta e ad annotarla nel registro delle fatture emesse o in quello dei corrispettivi.

Nella Circolare n. 14/E l’Agenzia chiarisce le novità introdotte dalla Legge di stabilità 2015 per l’assolvimento dell’Iva mediante inversione contabile; tra le novità per il settore edile l’obbligo di reverse charge anche per servizi di pulizia, di demolizione, di installazione di impianti e di completamento relativi ad edifici in tutti i casi di prestazioni rese nei rapporti di “Business to Business”.
L’Agenzia sottolinea che “il sistema si applica, a prescindere dalla circostanza delle prestazioni, dal subappaltatore nei confronti delle imprese che svolgono l’attività di costruzione o ristrutturazione di immobili ovvero nei confronti dell’appaltatore principale o di un altro subappaltatore e nei confronti di un contraente generale a cui venga affidata dal committente la totalità dei lavori”.
Inoltre l’inversione contabile si applica a prescindere dal rapporto contrattuale stipulato tra le parti o dalla tipologia di attività esercitata.
Al fine di meglio delineare l’ambito applicativo della norma, l’Agenzia definisce l’edificio come “un sistema costituito dalle strutture edilizie esterne che delimitano uno spazio di volume definito, dalle strutture interne che ripartiscono detto volume e da tutti gli impianti e dispositivi tecnologici che si trovano stabilmente al suo interno; il termine può riferirsi a un intero edificio ovvero a parti di edificio progettate o ristrutturate per essere utilizzate come unità immobiliari a sé stanti”.
La disposizione quindi si riferisce sia ai fabbricati ad uso abitativo che a quelli strumentali, comprendendo anche quelli di nuova costruzione o in corso di costruzione rientranti nella categoria catastale F3 e le “unità in corso di definizione” rientranti nella categoria catastale F4.
Non rientrano nella nozione di edificio, e quindi sono escluse dal meccanismo del reverse charge, le prestazioni di servizi per terreni, parti del suolo, parcheggi, piscine, giardini, ad eccezione che questi non costituiscano un elemento integrante dell’edificio stesso. 
Per il settore energetico la Legge di stabilità 2015 estende il meccanismo di inversione contabile anche ai trasferimenti di quote di emissioni di gas a effetto serra e a quelli di altre unità che possono essere utilizzate per conformarsi alla Direttiva 2003/87/Ce.
In questa misura vengono inclusi anche i certificati che hanno la finalità di incentivazione dell’efficienza energetica o della produzione di energia da fonti rinnovabili, come per esempio i certificati verdi.
L’inversione contabile non si applica alle cessioni di beni e alle prestazioni di servizi effettuate da soggetti che si avvalgono del nuovo regime “forfetario” o del regime dei “minimi”. Se, invece, questi soggetti acquistano beni o servizi in regime di reverse charge, dovranno assolvere l’imposta secondo tale meccanismo e dovranno effettuare il versamento dell’imposta a debito, non potendo esercitare il diritto alla detrazione.
Il meccanismo del reverse charge non si applica nemmeno alle prestazioni di servizi rese nei confronti di soggetti che, beneficiando di particolari regimi fiscali, sono di fatto esonerati dagli adempimenti quali l’annotazione delle fatture, la tenuta del registro dei corrispettivi e del registro degli acquisti (ad esempio i produttori agricoli con volume di affari non superiore a 7mila euro).
L’Agenzia specifica nelle clausole di salvaguardia che non saranno applicate sanzioni per comportamenti difformi adottati dai contribuenti, anteriormente all’emanazione della circolare, ovvero per fatture emesse dal 1° gennaio 2015 al 26 marzo 2015.

Riferimenti Normativi:
Circolare Agenzia delle Entrate 27/03/2015 n.14/E

Legge dello Stato 23/12/2014 n.190

13-12-2014

Un Natale di eventi, da Ranieri a Montanini

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Eventi ininterrotti dal 15 dicembre al 6 gennaio per tutti i gusti e le età. Il Comune presenta “Città in Festa”, cartellone natalizio che proporrà attrazioni in gran parte gratuite in diverse locations sambenedettesi. “Dieci appuntamenti in più rispetto all’anno scorso, per un investimento complessivo di 50 mila euro”, dice l’assessore Sorge.
Spazi all’aperto, oltre a musei, chiese, teatro Concordia, biblioteca comunale, Palariviera e Palanatale, quest’ultimo di nuovo attivo dal 25 al 3 gennaio. Qui andranno in scena diversi spettacoli, con l’innesto inedito del cabaret.
Nel lungo elenco di proposte, si segnalano il “Concerto di Natale” (il 18 presso la Chiesa di Sant’Antonio dalle 21.15), “Hanno tutti ragione” (con Iaia Forte il 19 dicembre al Concordia, ore 21), “AncorainCoro Gospel Choir” (il 20 al Palariviera), “I sorrisi di Natale” con Maurizio Santilli (Concordia, il 21 dicembre), il “Natale al Borgo” (scenette in vernacolo sambenedettese al Paese Alto il 26 e 27), il “Concerto di Linda Valori” (Concordia, il 27), “King of the ice” (sculture sul ghiaccio, 28 dicembre in Viale Secondo Moretti) e il “Gran Galà di fine anno” (Palariviera, 30 dicembre alle 21).
La struttura di Via Paganini ospiterà inoltre il concerto di Massimo Ranieri “Sogno e son desto”, in programma il 29 dicembre.
Per quel che riguarda invece il tendone di Piazza Mar del Plata, di dodici eventi solo tre saranno a pagamento (costo 10 euro): il “Montelago Celtic Festival (26 dicembre), il “Festival di musica elettronica” (27 dicembre) ed il monologo di Giorgio Montanini, previsto per il 30 e vietato ai minori di 18 anni.
Come nel 2013, il Palanatale è pure lo scenario prescelto per festeggiare l’arrivo dell’anno nuovo. Il Capodanno Vintage prenderà il via alle 23 per proseguire fino alle 5. L’ingresso sarà libero.

Fonte: RivieraOggi

08-11-2014

Tasse di compravendita casa

Sono mutate le regole per l’applicazione dell’imposta di registro pagata da chi decide di comprar casa, sul valore catastale dichiarato nel rogito.

LE NUOVE TASSE SULLA CASA

PRIMA CASA - acquisto da un privato
A trarre maggiore vantaggio dal nuovo sistema di tassazione saranno gli acquirenti delle prime case (da venditori privati). L’imposta di registro scende infatti di un punto, dal 3 al 2% del valore dichiarato nel rogito. Diminuiscono anche le imposte ipotecarie e catastali che sono applicate in somma fissa e passano da 168 euro a 50 euro ciascuna. Esempio: per un immobile con un valore di 100mila euro, nel 2013 si pagavano 3.336 euro di tasse (3mila euro per l’imposta di registro e 336 per quelle catastali e ipotecarie). Quest’anno, invece, la somma da sborsare sarà di 2.100 euro (2mila euro di imposta di registro, cioè il 2% e 100 euro per le tasse catastali e ipotecarie).

SECONDA CASA - acquisto da un privato
Vantaggi in arrivo anche per chi compra una seconda casa (sempre da un privato). L’aliquota dell’imposta di registro sale al 9% (mentre nel 2013 variava tra il 3 e l’8% a seconda dei casi). Nello stesso tempo, però, l’imposta ipotecaria e quella catastale saranno applicate in somma fissa per un importo di 50 euro ciascuna, mentre prima erano pari, rispettivamente, al 2% e all’ 1% del valore catastale dell’immobile, espresso nel rogito. Esempio: per la cessione di un’abitazione secondaria da 100mila euro, nel 2013 l’acquirente pagava di tasse un’aliquota del 10% (il 7% di registro, il 2% per l’ imposta ipotecaria e l’1% per quella catastale), per un totale di 10mila euro. Quest’anno, dovrà sborsare invece 9.100 euro (il 9% per l’imposta di registro e 100 euro fissi per le tasse ipotecarie e catastali).

PRIMA CASA - acquisto da un costruttore
Diversa è la situazione per chi acquista un immobile da un costruttore. Nel caso della prima casa, se i lavori di costruzione sono terminati da meno di 5 anni, l’acquirente continuerà a pagare l’iva del 4% sul prezzo d’acquisto. L’imposta di registro, che era di 168 euro nel 2013, per il 2014 sale a 200 euro. Lo stesso aumento è previsto per la tassa catastale e per quella ipotecaria. In definitiva ci sarà un aggravio di 96 euro.
Se invece si acquista una prima casa da un costruttore dopo 5 anni dall’ultimazione dei lavori, ci sarà la possibilità di non applicare l’iva ma la nuova imposta di registro al 2% in questo caso sul valore catastale, aumentano invece da 168 a 200 euro l’imposta catastale e l’ipotecaria.

SECONDA CASA – acquisto da un costruttore
Comprando da un costruttore una seconda casa per la quale i lavori di sono terminati da meno di 5 anni, resta l’iva al 10% come nel 2013. L’imposta di registro, che era pari a 168 euro nel 2013, sale a 200 euro nel 2014, uguale per le imposte catastali e ipotecarie. In definitiva, quindi, ci sarà un aumento di 96 euro, come per la prima casa.
Se invece la seconda casa viene acquistata da un costruttore dopo 5 anni dalla “fine lavori”, si applica lo stesso regime previsto per le seconde case acquistate da un privato, quindi imposta di registro del 9%, mentre la tassa catastale e ipotecaria in misura fissa e ridotta, per un importo di 50 euro ciascuna.

N.B. Per la nuova imposta di registro è previsto in ogni caso un importo minimo di 1.000 euro

29-10-2014

Le agevolazioni per la casa

per chi sogna di acquistare casa o di ristrutturarla, potrebbe essere il momento giusto. non solo perché la discesa dei prezzi ha fatto aumentare l’offerta di immobili a condizioni quanto mai convenienti, ma anche perché negli ultimi mesi sono state introdotte dal governo una serie di agevolazioni per incentivare la compravendita e la riqualificazione. idealista ti segnala tutti gli incentivi- fiscali e non- che renderanno più facile la tua scelta

ACQUISTO IMMOBILI
1) bonus affitto - l’articolo 21 del decreto sblocca Italia stabilisce che chi acquista dal 1° gennaio 2014 al 31 dicembre 2017 un immobile a destinazione residenziale - di nuova costruzione o oggetto di interventi di ristrutturazione, ceduto da imprese di costruzione o ristrutturazione immobiliare o da cooperative edilizie - può usufruire di una detrazione irpef del 20%. l’agevolazione è valida solo per le persone fisiche e per un limite complessivo di spesa di 300mila euro;

l’articolo 21 del decreto sblocca italia ha introdotto un’importante agevolazione per chi acquista casa da destinare all’affitto. infatti chi compra un immobile a destinazione residenziale di nuova costruzione o oggetto di interventi di ristrutturazione, ha diritto a una detrazione irpef del 20% per una spesa massima di 300 mila euro. ma ci sono delle condizioni da rispettare

la detrazione irpef
nell’articolo 21 intitolato “misure per l’incentivazione degli investimenti in abitazioni in locazione” è previsto un bonus per chi acquista, dal 1 gennaio al 31 dicembre 2017, immobili a destinazione residenziale- che siano di nuova costruzione oppure oggetto di interventi di ristrutturazione, cedute da imprese di costruzione o ristrutturazione immobiliare e da cooperative edilizie. tale bonus consiste in una deduzione dal reddito complessivo pari al 20% del prezzo di acquisto dell’immobile che risulta dall’atto di compravendita

il limite massimo di spesa è di 300.000 euro e l’agevolazione è prevista solo per le persone fisiche e non per chi esercita attività commerciali. stesso limite di spesa è valido non solo per chi acquista, ma anche per chi sostiene le spese per costruire un immobile a destinazione residenziale sull’area edificabile che già possiede il contribuente prima che inizino i lavori o sulla quale è già stato riconosciuto il diritto di costruire

le condizioni per usufruire del bonus
per poter usufruire del bonus ci sono però delle condizioni da rispettare:

L’immobile acquistato o costruito su aree edificabili deve essere messo in locazione per almeno otto anni continuativi a canone concordato entro sei mesi dall’acquisto o dal termine dei lavori se per motivi non imputabili al locatore, il contratto d’affitto si risolve prima degli 8 anni ne deve essere stipulato un altro entro un anno
il contratto non può essere stipulato tra genitore e figlio, quindi non devono esistere rapporti di parentela di primo grado tra inquilino e proprietario
l’immobile deve essere a destinazione residenziale e non può essere classificato o classificabile nelle categorie catastali a/1, a/8 e a/9, quindi non può essere un immobile di lusso, signorile o di pregio l’immobile non deve essere ubicato nelle zone che rivestono carattere storico, artistico o di particolare pregio ambientale, in quelle destinate a nuovi complessi insediativi o a nuovi insediamenti per impianti industriali e per usi agricoli l’immobile deve appartenere alle classi energetiche a o b.

La deduzione deve essere ripartita in 8 quote annuali di pari importo, a partire dal periodo d’imposta nel quale avviene la stipula del contratto di locazione è non è cumulabile con altre agevolazioni fiscali previste dalla legge.

2) rent to buy - l’articolo 23 del decreto sblocca Italia introduce per la prima volta una regolamentazione per i contratti conosciuti come rent to buy o affitto con riscatto. si tratta di un ibrido che integra elementi del contratto di affitto ed elementi del contratto di acquisto, e che consente all’acquirente di scontare parte dei canoni corrisposti come locazione per la compravendita dell’immobile
l’articolo 23 del decreto sblocca Italia ha introdotto importanti novità nel regime del rent to buy, meglio conosciuto come affitto con riscatto. oltre ad estendere a tutti i contratti, non solo a quelli di edilizia sociale, la possibilità per l’acquirente di optare per l’acquisto dell’immobile dopo sette anni e di scomputare dal prezzo di vendita i canoni di locazione, ha anche aggiunto altre importanti tutele a favore dei conduttori e potenziali compratori. a fare il punto della situazione è stato il consiglio nazionale del notariato, che ha diffuso le prime note interpretative sull’istituto

Il decreto sblocca Italia introduce importanti novità per gli acquirenti che si avvalgono della formula “rent to buy”, i quali maturano un vero e proprio diritto alla compravendita dell’immobile. ma a tutela dei potenziali compratori ci sono anche altre garanzie, sottolineate positivamente dall’analisi del notariato. in particolare:
- obbligo di trascrizione: ricalca la disciplina della trascrizione del contratto preliminare, ma con un prolungamento della durata (il termine di tre anni è elevato a tutta la durata del contratto e per un periodo non superiore a dieci anni). in questo modo i contratti di rent to buy avranno la forma dell’atto pubblico o della scrittura privata autenticata. non si possono fare in rent to buy immobili che siano ipotecati (a meno di non frazionare l’ipoteca e attribuire al conduttore, mediante accollo, una quota del mutuo stipulato dal costruttore).
La trascrizione prevede inoltre che una parte dei canoni vengano imputati a garanzia dei crediti del futuro acquirente in caso di inadempimento del venditore;

- in caso di fallimento: il decreto sblocca italia rinvia sia all’art 67 comma 3 della legge fallimentare (escludendo, in caso di fallimento del concedente, la revocatoria a tutela del conduttore con diritto all’acquisto che abbia trascritto), sia all’art 72 rimettendo al curatore, in caso di fallimento del conduttore, la valutazione sull’opportunità di continuare con il rapporto;

- disciplina fiscale: il consiglio nazionale del notariato ritiene che possano applicarsi i principi espressi dall’agenzia delle entrate in una consulenza data a febbraio 2014 all’ordine dei commercialisti di monza. in caso di acquisto dal costruttore, ai fini iva la base imponibile del prezzo di vendita non dovrà ricomprendere quanto già versato a titolo di canone di locazione;

RISTRUTTURAZIONE O RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA

1) proroga dei bonus ristrutturazione ed energia - la legge di stabilità 2015 contiene la proroga al 2015 del bonus al 50% per gli interventi di ristrutturazione e per l’acquisto di mobili e della detrazione al 65% per gli interventi di riqualificazione energetica;

La legge di stabilità presentata dal consiglio dei ministri contiene la proroga fino a dicembre 2015 dei bonus ristrutturazione e riqualificazione energetica con le aliquote massime del 50 e del 65%

ecobonus: la detrazione del 65% si manterrà fino a dicembre 2015 e sarà valida sia per gli interventi sulle singole abitazioni (precedentemente valida fino al 31 dicembre 2014) sia sui condomini (agevolati fino al 30 giugno 2015)

A partire dal 1 gennaio 2016 (dal 1 luglio 2016 per i condomini) resta valida la riduzione del bonus al 36%, come previsto dalla legge di stabilità

ristrutturazioni edilizie e bonus mobili: la detrazione del 50% per gli interventi di ristrutturazione edilizia e per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici varrà fino al 31 dicembre 2015. nella bozza di legge di stabilità 2015 c’è un comma che specifica che le spese per l’acquisto dei mobili sono computate, ai fini della fruizione del bonus, indipendentemente dall’importo dei lavori di ristrutturazione a cui è legata la detrazione per i mobili;

La manovra del governo è stata accolta favorevolemte da federlegnoarredo “la decisione del governo garantirà alle imprese italiane del settore un sostegno fondamentale per continuare a investire sul nostro territorio, vero elemento distintivo che ha portato il made in italy i livelli qualitativi che il mondo ci invida” ha detto il presidente Roberto Snaidero.

17-09-2014

Sblocca Italia

È approdato in Gazzetta Ufficiale, dopo un’attesa di due settimane e parecchie modifiche, il Decreto Sblocca Italia.
Questi, in sintesi, i principali contenuti della norma.
Semplificazione degli interventi edilizi
Potranno essere realizzati con Comunicazione di inizio lavori (CIL), anziché con Segnalazione certificata di inizio attività (SCIA), gli interventi di manutenzione straordinaria che consistono nel ‘frazionamento o accorpamento delle unità immobiliari con esecuzione di opere anche se comportanti la variazione delle superfici delle singole unità immobiliari nonché del carico urbanistico purché non sia modificata la volumetria complessiva degli edifici e si mantenga l’originaria destinazione d’uso.

La Cil sarà valida anche ai fini dell’aggiornamento catastale e l’amministrazione comunale dovrà tempestivamente inoltrarla all’Agenzia del territorio.

Potranno essere realizzati con Cil asseverata gli interventi di manutenzione straordinaria, compresa l’apertura di porte interne o lo spostamento di pareti interne, sempre che non riguardino le parti strutturali, le modifiche interne di carattere edilizio sulla superficie coperta dei fabbricati d’impresa, o le modifiche della destinazione d’uso dei locali adibiti ad esercizio d’impresa.

L’interessato trasmetterà all’amministrazione comunale lacomunicazione di inizio dei lavori asseverata da un   tecnico abilitato che attesterà, sotto la propria responsabilità, che i lavori sono conformi agli strumenti urbanistici e ai regolamenti edilizi e che non interessano le parti strutturali dell’edificio. Nella Cil asseverata dovranno essere indicati i dati identificativi dell’impresa che realizza i lavori.
Gli interventi di trasformazione urbanistica ed edilizia che comportano aumento di unità immobiliari e modifiche delle superfici non saranno più soggetti a permesso di costruire, ma a SCIA.

Le varianti a permessi di costruire che non configurano una variazione essenziale saranno realizzabili mediante SCIA.
Per gli interventi di ristrutturazione edilizia e di ristrutturazione urbanistica attuati anche in aree industriali dismesse, sarà ammessa la richiesta di permesso di costruire in deroga alle destinazioni d’uso a condizione che il Comune ne attesti l’interesse pubblico.

I termini per il rilascio del permesso di costruireverranno raddoppiati non più per tutti i Comuni oltre i 100mila abitanti, ma ‘nei soli casi di progetti particolarmente complessi secondo la motivata risoluzione del responsabile del procedimento’.
Viene introdotto il concetto di “mutamento d’uso urbanisticamente rilevante” ovvero un cambio dell’utilizzo dell’immobile rispetto a quello originario, senza opere edilizie, tale da comportare l’assegnazione dell’immobile ad una diversa categoria funzionale tra le seguenti: residenziale e turistico-ricettiva; produttiva e direzionale; commerciale; rurale.
Il decreto introduce inoltre il “permesso di costruire convenzionato”, il cui rilascio è possibile qualora le esigenze di urbanizzazione possano essere soddisfatte, sotto il controllo del Comune, con una modalità semplificata. La convenzione dovrà specificare gli obblighi del soggetto attuatore, cioè: la cessione di aree con l’utilizzo di diritti edificatori, la realizzazione di opere di urbanizzazione, le caratteristiche morfologiche degli interventi, la realizzazione di interventi di edilizia residenziale sociale. L’attuazione degli interventi previsti nelle convenzioni può avvenire per stralci funzionali e per fasi e tempi distinti.

Negli di trasformazione urbana complessi, il contributo per il rilascio del permesso di costruire sarà calcolato solo in base al costo di costruzione. Le opere di urbanizzazione, invece, saranno direttamente messe in carico all’operatore privato che ne resterebbe proprietario.

Gli oneri di urbanizzazione primaria e secondaria e il costo di costruzione saranno differenziati per incentivare, in particolare nelle aree a maggiore densità del costruito, gli interventi di ristrutturazione edilizia anziché quelli di nuova costruzione.

Bonifiche
Gli interventi richiesti dalla normativa sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, i lavori di manutenzione di impianti e infrastrutture e la realizzazione di infrastrutture di pubblico interesse potranno essere effettuati anche nei siti inquinati, nei quali non sono ancora in corso attività di messa in sicurezza e di bonifica. Gli interventi non dovranno pregiudicare il completamento o la futura esecuzione delle bonifiche né determinare rischi per la salute dei lavoratori. Gli interventi in corso d’opera di importo non superiore al 20% non saranno considerati varianti.

Bonus fiscale per chi acquista casa e l’affitta
Grazie ad uno stanziamento di 325,4 milioni di euro dal 2015 al 2025, chi acquista, dal 1° gennaio 2014 al 31 dicembre 2017, case nuove o ristrutturate, in classe energetica A o B, e le affitta a canone concordato per almeno 8 anni avrà diritto ad una deduzione dall’Irpef del 20% del prezzo di acquisto o delle spese di realizzazione, fino ad un massimo di spesa di 300mila euro, da ripartire in otto rate annuali.
La deduzione potrà essere fruita per l’acquisto o realizzazione anche di un secondo immobile da destinare alla locazione, fermo restando il limite complessivo massimo di 300.000 euro. A beneficiare dell’agevolazione saranno le persone fisiche non esercenti attività commerciale e le cooperative edilizie.

Affitto con riscatto (Rent to buy)
Saranno estesi a tutti i contratti di affitto i benefici fiscali già previsti dal Decreto Casa ma sino ad ora limitati all’edilizia sociale. Le convenzioni che disciplinano le locazioni di alloggio possono prevedere che - trascorsi almeno 7 anni dalla stipula del contratto di locazione - l’inquilino abbia la facoltà di riscattare l’unità immobiliare.
Chi acquista avrà due vantaggi: 1) gli effetti fiscali della compravendita, sia per chi vende sia per chi acquista, scatteranno al momento del riscatto e non all’inizio del contratto di locazione; 2) l’acquirente guadagnerà 7 anni di tempo per il reperimento del fabbisogno finanziario residuo per comprare l’alloggio.
Interventi urgenti per la sicurezza delle scuole
Per i lavori di estrema urgenza di messa in sicurezza degli edifici scolastici sarà ammesso l’affidamento diretto fino a 200 mila euro a condizione che vengano contattati almeno cinque operatori ecomici. Gli interventi di importo inferiore alla soglia comunitaria (5.186.000 euro) potranno essere affidati dalla Stazione Appaltante con procedura negoziata senza bando, previo invito ad almeno tre operatori economici, nel rispetto dei principi di trasparenza, concorrenza e rotazione.

I contratti potranno essere stipulati anche prima del termine di 35 giorni dall’aggiudicazione definitiva, le Stazioni Appaltanti potranno non richiedere garanzie a corredo dell’offerta e la pubblicazione del bando potrà avvenire unicamente sul sito della Stazione Appaltante. Allo stesso tempo, si potrannodimezzare i tempi per la ricezione delle offerte, la presentazione delle domande di partecipazione e l’invio della documentazione di gara.

Mitigazione del rischio idrogeologico
Dalla programmazione 2015 le Regioni dovranno sottoscrivere un accordo di programma con il Ministero dell’Ambiente per l’utilizzo delle risorse per la mitigazione del rischio idrogeologico. Nell’accordo dovrà essere indicata la quota di cofinanziamento regionale. Per la progettazione e l’esecuzione degli interventi i presidenti delle Regioni potranno avvalersi di società in house. Entro il 30 settembre il Governo attiverà i suoi poteri sostitutivi nominando appositi commissari per la realizzazione degli interventi di adeguamento dei sistemi di fognatura e depurazione.

Meno tasse per chi riqualifica la città
I cittadini singoli o associati che presentano al Comune un progetto di riqualificazione di una piccola zona della città, consistente nella pulizia, manutenzione, abbellimento di aree verdi, piazze o strade, potranno usufruire, per un periodo limitato di tempo, della riduzione o dell’esonero dal pagamento di tasse locali.
Riqualificazione degli alberghi
Per diversificare l’offerta turistica e favorire gli investimenti volti alla riqualificazione degli esercizi alberghieri esistenti, saranno disciplinati i condhotel, alberghi a gestione unitaria, composti da una o più unità immobiliari nello stesso Comune, che forniscono alloggio, servizi ed eventualmente vitto, in camere destinate alla ricettività e, in forma integrata e complementare, in abitazioni dotate di cucina, la cui superficie non può superare il 40% di quella complessiva dei compendi immobiliari interessati.
3,9 miliardi per le opere urgenti
Per consentire lo sblocco delle opere pubbliche considerate urgenti ed indifferibili, i cui cantieri sono fermi, il decreto Sblocca Italia rifinanzierà con 3890 milioni di euro il Fondo Infrastrutture previsto dal Decreto del Fare (DL 69/2013) di cui 39 milioni per l’anno 2013, 26 milioni per l’anno 2014, 231 milioni per l’anno 2015, 159 milioni per l’anno 2016, 1.073 milioni per l’anno 2017, 2.066 milioni per l’anno 2018 e 148 milioni per ciascuno degli anni 2019 e 2020.

Saranno finanziati, a patto che siano cantierabili entro il 31 dicembre 2014,  il completamento della copertura del Passante ferroviario di Torino; il completamento del sistema idrico Basento – Bradano, Settore G; l’asse autostradale Trieste – Venezia; gli interventi di soppressione e automazione di passaggi a livello sulla rete ferroviaria, individuati, con priorità per la tratta terminale pugliese del corridoio ferroviario adriatico da Bologna a Lecce; la tratta Colosseo – Piazza Venezia della Linea C di Roma.

Tutti i cantieri dello Sblocca Italia
Dovranno essere appaltabili entro il 31 dicembre 2014 e cantierabili entro il 30 giugno 2015l’ulteriore lotto costruttivo Asse AV/AC Verona Padova; il completamento dell’asse viario Lecco – Bergamo; la messa in sicurezza dell’asse ferroviario Cuneo – Ventimiglia; il completamento e l’ottimizzazione della Torino – Milano con la viabilità locale mediante l’interconnessione tra la SS 32 e la SP 299-Tangenziale di Novara-lotto 0 e lotto 1; il terzo Valico dei Giovi – AV Milano Genova;  il Nuovo Tunnel del Brennero; il Quadrilatero Umbria – Marche; il completamento della Linea 1 della metropolitana di Napoli; il rifinanziamento dell’articolo 1, comma 70, della legge 27 dicembre 2013, n.147, relativo al superamento delle criticità sulle infrastrutture viarie concernenti ponti e gallerie; la messa in sicurezza dei principali svincoli della Strada Statale 131 in Sardegna.
Dovranno infine risultare appaltabili entro il 30 aprile 2015 e cantierabili entro il 31 agosto 2015 la metropolitana di Torino; la tramvia di Firenze; i lavori di ammodernamento ed adeguamento dell’autostrada Salerno – Reggio Calabria, dallo svincolo di Rogliano allo svincolo di Atilia; l’Autostrada Salerno – Reggio Calabria svincolo Lauretana Borrello; l’adeguamento della strada statale n.372 “Telesina” tra lo svincolo di Caianello della Strada statale n.372 e lo svincolo di Benevento sulla strada statale n.88; il completamento della S.S. 291 in Sardegna; la variante della “Tremezzina” sulla strada statale internazionale 340 “Regina”, il collegamento stradale Masserano – Ghemme; il ponte stradale di collegamento tra l’autostrada per Fiumicino e l’EUR; l’asse viario Gamberale – Civitaluparella in Abruzzo; il primo lotto Asse viario S.S. 212 Fortorina; il quadruplicamento della linea ferroviaria Lucca Pistoia; gli aeroporti di Firenze e Salerno; il completamento del sistema idrico integrato della Regione Abruzzo.
Rientrano in questo ultimo gruppo anche le opere segnalate dai Comuni alla Presidenza del Consiglio fino al 15 giugno.
Opere incompiute segnalate dai Comuni
Le opere rimaste incompiute a causa di disaccordi tra le Amministrazioni, segnalate dai Comuni al Governo entro il 15 giugno scorso, potranno essere completate riconvocando la Conferenza di Servizi anche con tempi dimezzati. Nel caso in cui non riesca comunque a trovarsi un accordo, i Comuni potranno far dirimere la questione al Consiglio dei ministri, che deve pronunciarsi entro 30 giorni. Nel 2014 i pagamenti fino a 250 milioni di euro, effettuati per il completamento di queste opere, saranno esclusi dal patto di stabilità. Il Consiglio dei Ministri dovrà però accertare che le opere siano state preventivamente previste nel Piano Triennale delle opere pubbliche, che i pagamenti riguardino opere realizzate, in corso di realizzazione o per le quali sia possibile l’immediato avvio dei lavori e che i versamenti alle imprese che realizzano i lavori vengano effettuati entro il 31 dicembre 2014.
Banda ultralarga
Il decreto prevede, fino al 31 dicembre 2015, un credito di imposta Ires e Irap, fino al 50% del costo dell’investimento, per la realizzazione di interventi sulla rete fissa e mobile, su impianti wireless e via satellite, inclusi gli interventi infrastrutturali di backhaul, relativi all’accesso primario e secondario attraverso cui viene fornito il servizio a banda ultralarga.
Per accedere all’incentivo gli interventi non devono già essere stati previsti in piani industriali o finanziari approvati entro il 31 luglio 2014 e la quota di investimento privato non deve essere inferiore alle seguenti soglie:
- 200 mila euro nei comuni con popolazione inferiore a 5 mila abitanti;
- 500 mila euro nei comuni con popolazione compresa tra 5 mila e 10 mila abitanti;
- 1 milione di euro nei comuni con popolazione superiore ai 10 mila abitanti.

Terre e rocce da scavo
Per rendere più agevole la realizzazione degli interventi che comportano la gestione delle terre e rocce da scavo, la normativa italiana sarà completamente rivista. Il nuovo regolamento, che dovrà essere emanato entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del decreto Sblocca Italia, dovrà rifarsi alla Direttiva 2008/98/UE e non sarà possibile introdurre regole più severe rispetto a quelle europee.

Overdesign
Nella realizzazione delle opere pubbliche non possono essere richieste modifiche dei progetti rispondenti astandard tecnici e di sicurezza superiori a quelli previsti a livello comunitario. Eventuali modifiche sono ammesse a condizione che siano accompagnate da una stima dei sovraccosti e che siano preventivamente valutati la loro sostenibilità economica e l’impatto sui tempi di realizzazione.

Conto termico
Un decreto ministeriale fisserà, entro il 31 dicembre 2014, nuovi meccanismi e modalità di accesso alConto Termico, secondo criteri di pubblicità, trasparenza e semplificazione procedurale, con possibilità di avvalimento di modulistica predeterminata e accessibilità online.

Fonte: Edilportale

17-09-2014

Fondo di garanzia prima casa

Sta per vedere la luce il Fondo di garanzia per la prima casa. L’associazione bancaria italiana (ABI) e il Ministero dell’Economia e delle finanze (MEF) firmeranno a breve un accordo che consentirà alle banche aderenti di iniziare ad erogare i mutui garantiti dallo Stato per l’acquisto o la realizzazione di una serie di interventi sulla prima casa. I finanziamenti potrebbero movimentare investimenti fino a 15 miliardi di euro.

è uno strumento previsto dalla Legge di Stabilità per il 2014, che ha stanziato complessivamente 600 milioni di euro, 200 per ciascuno degli anni 2014, 2015 e 2016.

Gli interventi del Fondo di garanzia per la prima casa sono assistiti dalla garanzia dello Stato, quale garanzia di ultima istanza.

Le risorse sono destinate a garantire il 50% della quota capitale dei finanziamenti concessi per l’acquisto, la ristrutturazione e l’accrescimento dell’efficienza energetica degli immobili destinati a prima casa di abitazione.
La priorità nell’accesso ai finanziamenti è riservata a giovani coppie, nuclei famigliari monogenitoriali con figli minori e giovani con età inferiore a 35 anni inquadrati con un contratto di lavoro atipico.
Questa agevolazione si somma al Plafond Casa, che mette in campo 2 miliardi di euro gestiti dalla Cassa Depositi e Prestiti per favorire l’accesso delle persone fisiche ai mutui per l’acquisto di abitazioni, prioritariamente di classe energetica A, B e C, e per interventi di riqualificazione energetica degli edifici.

Le fasi attuative
Lo scorso agosto il Ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Maurizio Lupi, ha firmato il decreto interministeriale con cui è stato istituito il Fondo di Garanzia per la prima casa.
Dopo la pubblicazione del decreto in Gazzetta Ufficiale, che secondo quanto dichiarato in una nota dell’Abi dovrebbe avvenire nel giro di qualche giorno, Abi e Mef firmeranno un protocollo d’intesa per disciplinare l’accesso delle banche alle garanzie e avviare le erogazioni dei mutui.
Le prospettive di investimento
Secondo l’Abi, lo strumento rappresenta un’ulteriore spinta allo sviluppo del mercato dei mutui, che tra gennaio e luglio 2014 ha già registrato un’impennata del 29,2% rispetto allo stesso periodo del 2013.
In base alle stime dell’Associazione bancaria italiana, infatti, dalla dotazione iniziale di 600 milioni potrebbero essere generati finanziamenti per 12 o 15 miliardi di euro.

Fonte: Edilportale

22-05-2014

Piano Casa: aiuti per i proprietari, risorse per gli inquilini

Un approccio organico al problema dell’emergenza abitativa, superando la logica della proroga degli sfratti. Così il Ministro alle Infrastrutture e Trasporti, Maurizio Lupi, dopo l’approvazione definitiva del DL Casa, che stanzia nuove risorse per il sostegno agli affitti e prevede agevolazioni fiscali per i proprietari che affittano le proprie abitazioni a canone concordato.

Ma vediamo nel dettaglio in cosa consistono le misure pensate per allentare la tensione abitativa:
Cedolare secca al 10%
Per favorire l’immissione sul mercato degli alloggi sfitti, per il quadriennio 2014-2017si riduce dal 15 al 10% l’aliquota della cedolare secca, di cui si potrà usufruire anche in caso di abitazioni date in locazione a cooperative o a enti senza scopo di lucro. Oltre che nei comuni ad alta tensione abitativa, si potrà optare per la cedolare secca anche in quelli che nei cinque anni precedenti all’entrata in vigore della legge hanno deliberato lo stato di emergenza per il verificarsi di calamità naturali.

Ricordiamo che la cedolare secca è un’imposta sui contratti di affitto che sostituisce l’Irpef e le relative addizionali, l’imposta di registro e l’imposta di bollo derivanti dal reddito relativo all’immobile affittato. Chi sceglie di applicarla rinuncia a poter chiedere l’aggiornamento del contratto sulla base degli adeguamenti Istat dovuti alla variazione dell’indice nazionale dei prezzi al consumo.

Il sistema può risultare conveniente se paragonata ai rincari nella tassazione ordinaria. Il reddito assoggettato a cedolare è inoltre escluso dal reddito complessivo. Bisogna poi considerare che l’importo della cedolare secca è piatto perché non cresce al crescere del reddito Irpef. Al contrario, la scelta della cedolare secca potrebbe non convenire a chi dichiara un reddito basso, cioè quei soggetti per cui l’Irpef e le imposte ordinarie risultano inferiori alla cedolare secca.
Vantaggi fiscali per chi affitta a canone concordato
I redditi derivanti dalla locazione di alloggi nuovi o ristrutturati non concorreranno alla formazione del reddito d’impresa ai fini IRPEF/IRES e IRAP nella misura del 40% per un periodo non superiore a dieci anni dalla data di ultimazione dei lavori.

Fondo Affitti
La legge stanzia 100 milioni di euro per il biennio 2014 e 2015. I fondi confluiranno nel Fondo Affitti, che sosterrà anche la creazione di agenzie e istituti per la locazione col compito di individuare i nuclei familiari che possono passare dagli alloggi sovvenzionati a quelli a canone concordato, agevolerà le operazioni di reperimento degli alloggi e valuterà la rinegoziazione dei canoni di locazione.
Le risorse si sommano ai 100 milioni di euro già stanziati dalDL IMU 102/2013 per l’accesso alle abitazioni in locazione, portando a 200 milioni il budget complessivo.
Fondo inquilini morosi incolpevoli
La dotazione del Fondo destinato agli inquilini morosi incolpevoli è stata incrementata di 226 milioni di euro, di cui 15,73 milioni per l’anno 2014, 12,73 milioni per l’anno 2015, 59,73 milioni per l’anno 2016, 36,03 milioni per l’anno 2017, 46,1 milioni per ciascuno degli anni 2018 e 2019 e 9,5 milioni per l’anno 2020. Anche in questo caso, le risorse complessive arrivano a 266 milioni perché lo stanziamento della Legge sull’emergenza abitativa si somma ai 40 milioni già previsti dal DL “Imu” 102/2013.

Detrazioni per gli inquilini degli alloggi sociali
Per gli anni 2014, 2015 e 2016 ai soggetti titolari di contratti di locazione di alloggi sociali adibiti a propria abitazione principale spetta una detrazione complessivamente pari a 900 euro, se il reddito complessivo non supera i 15.493,71 euro, e a 450 euro, se il reddito complessivo è compreso tra i 15.493,71 e i 30.987,41 euro.

Riscatto degli alloggi sociali
Le convenzioni che disciplinano le modalità di locazione degli alloggi sociali possono contenere la clausola di riscatto dell’unità immobiliare secondo la formula “Rent to buy”. Il riscatto non può avvenire prima che siano trascorsi sette anni dall’inizio della locazione. Il diritto al riscatto può essere esercitato solo dai conduttori privi di altra abitazione di proprietà adeguata alle esigenze del nucleo familiare. Chi esercita il riscatto non può rivendere l’immobile prima di cinque anni.

In generale, chi acquista ha due vantaggi. Da una parte paga l’Iva solo al momento del riscatto, dall’altra rimanda al momento dell’atto di acquisto il reperimento delle risorse finanziarie necessarie. D’altro canto, chi vende rimanda la tassazione IRES e IRAP sui corrispettivi delle cessioni alla data del riscatto.
Recupero alloggi sociali
Entro 4 mesi dall’entrata in vigore della legge dovrà essere approvato il progetto che finanzierà con 500 milioni di euro il recupero di oltre 12 mila alloggi appartenenti a Comuni e Iacp attraverso interventi di manutenzione straordinaria per l’adeguamento energetico, impiantistico statico e di miglioramento sismico.
Altri 67,9 milioni di euro vanno al recupero di ulteriori 2.300 alloggi ex IACP da destinare alle categorie sociali disagiate, come conduttori con reddito annuo lordo complessivo familiare inferiore a 27.000 euro, che siano o abbiano nel proprio nucleo familiare persone ultrasessantacinquenni, malati terminali o portatori di handicap con invalidità superiore al 66 per cento, figli fiscalmente a carico e che risultino soggetti a procedure esecutive di rilascio per finita locazione.

Fonte: Edilportale

07-02-2014

Plafond Casa, 20 banche hanno aderito al programma

Ad ogni sportello 150 milioni per finanziare a tasso agevolato l’acquisto e la riqualificazione edilizia ed energetica degli immobili
Sono in tutto venti le banche che finora hanno aderito al Plafond Casa. Gli istituti di credito erogheranno, in convenzione con Cassa Depositi e Prestiti che ha messo sul piatto 2 miliardi di euro, mutui agevolati per l’acquisto e la riqualificazione energetica degli immobili.
Si tratta di Banca Agricola Popolare di Ragusa, Banca Carige, Banca Monte dei Paschi di Siena, Banca Popolare dell’Emilia Romagna, Banca Popolare di Sondrio, Banca Popolare di Vicenza, Banco di Credito P. Azzoaglio, Banco di Credito Popolare, Banco Popolare, Binter- Banca Interregionale, Bnl-Bnp Paribas, Cariparma – Credit Agricole, Cassa di Risparmio di Ravenna, Credito Valtellinese, Extrabanca, IntesaSanpaolo, Iccrea Banca, Ubibanca, Unicredit.
Ricordiamo che il Plafond Casa è stato previsto all’interno di un insieme di politiche per la casa, dalla Legge 24/2013, che ha convertito il primo DL Imu. Successivamente, l’Abi, Associazione bancaria italiana, e Cdp hanno siglato una convenzione che ha reso disponibili le risorse finanziarie.
Con lo strumento del Plafond Casa, la Cassa Depositi e Prestiti - CdP, ha messo a disposizione delle banche aderenti 2 miliardi di euro, 150 milioni per ogni banca, da utilizzare per erogare mutui a tasso agevolato.
Nella scelta dei soggetti da finanziare si dovrà dare la precedenza all’acquisto della prima casa, preferibilmente appartenente ad una delle classi energetiche A, B o C, e alla realizzazione di interventi di ristrutturazione con miglioramento dell’efficienza energetica dell’immobile.
L’accesso ai mutui agevolati è aperto a tutti, ma nella valutazione delle domande la priorità sarà data a giovani coppie, famiglie numerose e nuclei familiari di cui fa parte almeno un soggetto disabile.
Il Plafond Casa prevede tre importi limite:
- 100 mila euro per gli interventi ristrutturazione con accrescimento dell’efficienza energetica;
- 250 mila euro per l’acquisto di una abitazione principale senza interventi di ristrutturazione;
- 350 mila euro per l’acquisto di una abitazione principale con interventi di ristrutturazione con accrescimento dell’efficienza energetica sulla stessa abitazione.

I finanziamenti possono essere rimborsati in 10, 20 o 30 anni.

L’alta adesione delle banche al Plafond Casa è stata accolta come un segnale positivo dall’Ance, Associazione nazionale costruttori edili. Il presidente Paolo Buzzetti ha commentato che nell’operazione è coinvolto il 65% degli sportelli e che la misura creerà un giro di affari di oltre 8 miliardi

Fonte: Edilportale

05-02-2014

Ecobonus e incentivi per l’edilizia verso la stabilizzazione

Via libera del Senato alla Delega Fiscale. Con 167 sì, 12 no e 50 astenuti l’Aula ha approvato il ddl che delega il Governo ad adottare una serie di decreti attuativi “per un sistema fiscale più equo, trasparente e orientato alla crescita”.
E’ stata quindi confermata la riforma del Catasto che al suo interno, oltre alla revisione del sistema i tassazione degli immobili, introduce un regime fiscale agevolato per la messa in sicurezza e la riqualificazione degli edifici.
Bonus per la riqualificazione degli edifici
Già nella sua versione iniziale, il ddl prevedeva che il Governo adottasse un decreto con una serie di incentivi per la messa in sicurezza degli immobili. Un emendamento approvato dalla Commissione Finanze e convalidato dall’Aula ha poi aggiunto a questi interventi quelli per la riqualificazione energetica ed architettonica degli edifici, stabilendo che per accedere alle agevolazioni fiscali sarà necessario dimostrare di aver effettuato gli interventi.
Il decreto che dovrà essere adottato dall’Esecutivo interverrà probabilmente in maniera strutturale sul sistema di incentivazione degli interventi di ristrutturazione e riqualificazione energetica degli edifici, finora affidato a misure a tempo determinato, prorogato di anno in anno.
Si tratta della detrazione del 65% ecobonus per la riqualificazione energetica e per l’adeguamento antisismico degli edifici e della detrazione del 50% per le ristrutturazioni che, con queste aliquote, scadranno il 31 dicembre 2014. Nel 2015 scenderanno rispettivamente al 50% e 40% per poi tornare entrambe all’aliquota ordinaria del 36%.
Ricordiamo che gli operatori del settore hanno chiesto più volte la stabilizzazione di questi incentivi dimostrando, dati alla mano, le ricadute economiche positive delle agevolazioni fiscali destinate agli edifici. Un Dossier di Camera e Cresme ha infatti evidenziato che, a fine 2013, gli incentivi fiscali per ristrutturazioni ed efficienza energetica in edilizia hanno prodotto investimenti per 19 miliardi di euro, garantendo 189.088 posti di lavoro diretti e 283.638 occupati considerando anche l’indotto, qualificando il sistema imprenditoriale del settore e riducendo i consumi energetici, l’inquinamento e le bollette delle famiglie.
Riforma del Catasto
Il Senato ha convalidato anche le novità sulla revisione del Catasto, che allineerà la tassazione sugli immobili ai valori di mercato, superando le sperequazioni generate in molti casi dal mancato aggiornamento dei dati catastali.
In primo luogo, il valore patrimoniale sarà determinato sulla base dei valori di mercato al metro quadrato per tipologia immobiliare. Alla determinazione di questo parametro concorreranno le caratteristiche edilizie dell’immobile, come la presenza di scale, l’anno di costruzione, il piano, l’esposizione e la localizzazione.
La rendita catastale sarà calcolata sulla base dei redditi da locazione medi. Per facilitare le operazioni, il territorio sarà suddiviso in microzone e verranno individuati immobili-tipo.
Il ddl passerà ora all’esame della Camera.

Fonte: Edilportale

04-02-2014

Il libretto di impianto va consegnato al cliente solo dopo la stipula del contratto definitivo

Nelle compravendite e locazioni di immobili i libretti di impianto vanno allegati solo all’attestato di prestazione energetica (Ape) che va consegnato al nuovo proprietario dopo la stipula del contratto definitivo.

L’obbligo non vale invece durante la trattativa. In questo momento, infatti, al cliente va consegnata una copia dell’Ape, utile a fargli prendere visione delle condizioni dell’immobile, ma non è necessario consegnargli anche i libretti di impianto.

Il chiarimento è arrivato dal Consiglio nazionale del notariato, che con una nota dei giorni scorsi ha fatto chiarezza su alcune disposizioni della Legge Ecobonus 90/2013 e sulla Legge del Fare 98/2013.
Come spiegato nella nota, la Legge Ecobonus prevede che l’Ape sia allegato a tutti gli atti di trasferimento degli immobili, che abbia una validità massima di dieci anni e che debba essere aggiornato per ogni intervento di ristrutturazione o riqualificazione che modifichi la classe energetica.
Allo stesso tempo, la sua validità è subordinata al controllo dell’efficienza energetica dei sistemi tecnici e degli impianti termici. Se non si rispettano queste condizioni, infatti, l’Ape scade il 31 dicembre dell’anno successivo a quello in cui è prevista la prima scadenza non rispettata. Per questi scopi, la norma stabilisce che i libretti di impianto siano allegati all’Ape in originale o in copia.
La presenza dei libretti è utile per controllare la sussistenza delle condizioni cui è subordinata la validità dell’Ape e il rispetto delle prescrizioni sul controllo dell’efficienza dei sistemi tecnici e degli impianti termici. Si tratta però, sostengono i notai, di aspetti che operano al di fuori dell’Ape come documento.
I libretti, continua la nota, costituiscono una documentazione di corredo dalla quale si possono verificare le condizioni di validità dell’Ape. Quest’ultimo però non può essere modificato da libretti di impianto successivi.

Detto ciò, prosegue il Consiglio nazionale del notariato, bisogna distinguere tra l’Ape destinato alla consegna e quello da allegare all’atto traslativo.
Il primo va consegnato quando si concludono le trattative e si firma il contratto.
Il secondo, come previsto dalla Legge del Fare, deve essere visionato fin dall’inizio delle trattative, quando il cliente deve conoscere le condizioni dell’immobile per decidere se stipulare il contratto.
I libretti di impianto, spiega il Consiglio nazionale del notariato, vanno allegati all’Ape solo nel primo caso, cioè quando il trasferimento dell’immobile è concluso.

Fonte: Edilportale

29-01-2014

Morgan Stanley: in Italia operazioni immobiliari interessanti

La banca d’affari Morgan Stanley: in Italia operazioni immobiliari interessanti
“L’Italia è più solida di come spesso viene descritta e di come era percepita dall’estero fino a non molto tempo fa. Per questo gli investitori vedono la possibilità di operazioni immobiliari interessanti. ” Così Ivan Mallardi, responsabile per Morgan Stanley real estate investing (Msrei) in Italia, conferma in un’intervista al Ghirlandaio che il mercato italiano è tornato nel mirino delle grandi banche d’affari internazionali. E spiega per quali motivi e con quali prospettive.

Innanzitutto, spiega, “da un punto di vista macroeconomico il cambio di percezione è stato anche recentemente riflesso nella riduzione dello spread tra Btp e Bund. Il mercato immobiliare italiano, inoltre, ha fondamentali solidi e non abbiamo assistito in Italia allo scoppio di una bolla immobiliare come è successo in altri Paesi. Il periodo storico poi è importante poiché ci troviamo ancora in un periodo d’incertezza generale a livello globale, ma sicuramente di maggior stabilità rispetto agli ultimi sei anni, per intenderci quelli successivi all’inizio della crisi. Insomma, in Italia, in questo periodo storico gli investitori esteri trovano un buon balance tra rischio e rendimento atteso”.

Le prospettive per gli investitori si concretizzano nella possibilità di strutturare operazioni interessanti, vista la pipeline di potenziali operazioni immobiliari in Italia. E’ importante notare, comunque, che gli investitori esteri che guardano con interesse all’Italia lo fanno ancora in modo molto selettivo. Come contropartita, le prospettive per l’Italia sono di un graduale incremento degli investimenti da parte di investitori esteri e un graduale aumento della liquidità del settore immobiliare italiano.

“Un fattore chiave per gli investitori esteri – prosegue – è la presenza di un quadro normativo e regolamentare certo, dove norme e regole non vengano cambiate in corso d’opera. Questa stabilità normativa e regolamentare sarà uno dei fattori chiave per attirare nuovi capitali stranieri in Italia”.
Fonte: TMNews

24-12-2013

PALANATALE Festival_Area Portuale

PALANATALE PIAZZA MAR DEL PLATA ZONA FARO SAN BENEDETTO DEL TRONTO

A San Benedetto del Tronto ritorna il PalaNatale : la tensostruttura da 1000 metri quadri gestita dalla Cooperativa O.Per.O. con il contributo del Comune di San Benedetto del Tronto.
Dal 25 dicembre al 1 gennaio ospiterà concerti, dj set, proiezioni, teatro, intrattenimento per bambini, fino al gran finale di un lungo Capodanno Rock’ n ‘Roll che inizierà alle 23:00 per finire alle 5 del mattino nel PalaNatale.
Questo è il programma:
MERCOLEDI 25 : REGGAE X-MAS
Concerto RADIO BABYLON e dancehall di Muccigna e Bass Unity
GIOVEDI 26 : GEM BOY in concerto
La band demenziale più famosa d’Italia reduce dal successo di Colorado
VENERDI 27 : ZAP FESTival di Sanremo
La Storia della musica italiana alla maniera di Zap. A seguire dj set anni ‘80

SABATO 28 : ELECTRO X PARTY Festival di Musica Elettronica
con BOOSTA (SUBSONICA) dj set + M+A live + Corona vj + djs

LUNEDI 30 : COMPLESSO DI EDIPO
teatro/cabaret con Piero Massimo Macchini in arte DOLLY BOMBA

LUNEDI 31 : CAPODANNO ROCK’N'ROLL
ore 23.00 THAT’S AMORE SWING ORCHESTRA in concerto
ore 01.00 THE FUZZY DICE in concerto
a seguire selezione anni 50/60 – Rock’n’Roll Ingresso Libero !!


Info: 333.5099339 - (JavaScript must be enabled to view this email address) - Facebook/Twitter: OperoEvents

26-06-2013

Scenaperta estate: tutto ciò che c’è da vedere, sentire, gustare nell’estate sambenedettese

Ci apprestiamo a vivere un’altra estate ricca di iniziative, di cose da fare, speriamo di bei momenti per tutti. Non c’è stagione delle vacanze che non sia caratterizzata da momenti di svago ma anche di riflessione capaci di costituire ricordi piacevoli al momento del ritorno alle normali attività quotidiane.
Ci sarà Maremoto, dal 25 al 28 luglio, così come Open Sea, dal 9 all’11 agosto e il Beach Tennis Supervip nella struttura all’ex Camping, dal 20 al 23 luglio.
Il 6 luglio spazio all’Adriatico Tennis Cup al Circolo Maggioni, challenger che si protrarrà per due settimane. Tra i grandi ritorni, da segnalare il Super Summer Games, dal 30 luglio al primo di agosto all’ex galoppatoio. Nico Virgili dovrà pertanto rinunciare alla tradizionale collocazione a cavallo del ferragosto. Il 3 agosto sarà invece la volta della decima edizione della Notte Bianca Sambenedettese.
Il 27 e 28 luglio le immancabili celebrazioni della Madonna della Marina, che torneranno a svolgersi nella zona portuale, mentre ad agosto, per quattro serate (8-11 agosto), prima edizione della Festa Argentina.
L’ex ballerino Enzo Paolo Turchi parteciperà inoltre al Festival Internazionale della Danza in programma da 24 al 27 luglio presso lo chalet Oltremare. Ed ancora, in Palazzina Azzurra, dal 30 luglio tre serate di cinema all’aperto, a cui si aggiungono i ciclici momenti di divertimento offerti ai più piccoli da Giocalaluna, da mattina a sera.
Marina Ripa di Meana, Silvana Giacobini, Alessandro Bonan ed Italo Moscati sono infine solo alcuni dei personaggi che presenteranno i rispettivi libri nel corso di “Scrittori sotto le stelle”.
Tutte le iniziative estive organizzate dal Comune di San Benedetto, raccolte come ogni anno sotto il titolo di “Scenaperta”. Il libretto cartaceo può essere ritirato gratuitamente in Municipio, viale De Gasperi 124, presso gli uffici turistici cittadini, nella sede dell’associazione albergatori e negli edifici comunali, come la Palazzina Azzurra e i musei.

18-06-2013

Marche, 2 anni in più per l’inizio e la fine dei lavori edili

Il Consiglio regionale delle Marche ha approvato la legge che proroga di due anni i termini di inizio e di fine lavori in edilizia.
La proroga di due anni interesserà solo i lavori in corso e quelli relativi alle Denunce di inizio attività (Dia), alle Segnalazioni certificate di inizio attività (Scia) e ai Permessi di costruire rilasciati prima della data di entrata in vigore della legge.
“È noto - spiega l’assessore all’Urbanistica, Luigi Viventi - che molte imprese del settore trovano difficoltà nel rispettare i termini previsti dai permessi di costruire e in particolare quello di ultimazione dei lavori, a causa della forte contrazione delle vendite degli immobili”.
In caso di permesso di costruire, infatti, il DPR 380/2001(Testo unico dell’edilizia) prevede che i lavori inizino entro un anno dalla data di rilascio del permesso e vengano ultimati entro tre; decorsi tali termini, il permesso decade e la realizzazione della parte dell’intervento non ultimata è subordinata al rilascio di un nuovo titolo, con conseguente corresponsione di un nuovo contributo.
All’atto della pubblicazione, la nuova legge modificherà la comune procedura amministrativa relativa alla tempistica portando, nel caso dei permessi di costruire, il termine di inizio lavori a 3 anni e a 5 quello di fine dei lavori .
(Fonte: Edilportale)

18-06-2013

Ance: introdurre sgravi per ricostruzione edifici

“Bene il potenziamento delle detrazioni per le ristrutturazioni dal 36 al 50%, ma chiediamo che questo intervento sia stabilizzato e che venga esteso anche alle demolizioni e ricostruzioni, come avviene nei paesi del Nord Europa, perché se vogliamo risparmiare suolo la soluzione é abbattere e rifare palazzi obsoleti su cui le ristrutturazioni non hanno efficacia”. E’ questa la proposta che l’Ance ha portato alla Commissione industria del Senato per bocca del vice-direttore generale, Antonio Gennari. Allo stesso modo l’Ance chiede sia possibile, come per le ristrutturazioni di un’intero edificio, detrarre il 25% del prezzo di acquisto di un’abitazione in unedificio demolito e ricostruito. “Mi sembra che la Commissione abbia apprezzato questa proposta - ha sottolineato Gennari uscendo dall’audizione - è infatti un metodo per riqualificare le periferie degradate e, grazie all’efficienza energetica, aumentare il comfort degli abitanti”. (ANSA).

17-05-2013

Bandiera Blu, San Benedetto è tra le spiagge più belle d’Italia

Sono ben 248, in Italia, le spiagge che nel 2013 hanno ottenuto la prestigiosa Bandiera Blu, il riconoscimento conferito dalla Fee alle località costiere.
Grandissima soddisfazione per le Marche che, avendo guadagnato 18 preziosi vessilli, si è confermata al secondo posto dopo la regina Liguria. Ecco le località premiate: Gabicce Mare, Pesaro, Fano, Mondolfo-Marotta (Pesaro-Urbino); Senigallia, Ancona-Portonovo, Sirolo, Numana (Ancona); Porto Recanati, Potenza Picena-Porto Potenza Picena, Civitanova Marche (Macerata); Fermo Lido-Marina Palmese, Pedaso (Fermo); Porto Sant’Elpidio, Porto San Giorgio, Cupra Marittima, Grottammare,San Benedetto del Tronto (Ascoli Piceno).
La Riviera delle Palme, dunque, ha confermato l’attestazione già ottenuta nei precedenti anni. Entusiasta l’assessore all’ambiente Paolo Canducci che nella mattinata di martedì 14 maggio ha ritirato il prestigioso premio. Alla cerimonia hanno presenziato Claudio Mazza, presidente della Fee Italia, i vertici del Corpo delle Capitanerie di Porto e i rappresentanti dell’Università di Perugia che hanno presentato uno studio, basato sui rilevamenti effettuati su dati presentati dai Comuni premiati nelle precedenti edizioni, sugli effetti positivi che l’ambito vessillo genera sull’industria turistica.

26-03-2013

Crowdfunding per finanziare la realizzazione di impianti fotovoltaici

Il meccanismo del crowdfunding, che consiste nel finanziamento di un determinato progetto attraverso la creazione sul Web di una rete di piccoli e medi investitori informali, si sta affermando negli Stati Uniti anche nel settore delle energie rinnovabili. Questo successo è stato reso possibile dall’approvazione, il 5 aprile scorso, del JOBS Act, che tra gli altri provvedimenti legittima il passaggio del crowdfunding da attività senza scopo di lucro a vero e proprio servizio di investimento al dettaglio.
“Pioniera” di questo approccio è la start-up californiana Mosaic, che nel gennaio scorso è riuscita, in un giorno solo, a raccogliere i 313.000 dollari necessari alla realizzazione di ben quattro progetti di impianti fotovoltaici di piccole e medie dimensioni, offrendo interessi attorno al 4,5% per investimenti dai 25 dollari in su. Una volta che gli impianti inizieranno la produzione, i prestiti verranno ripagati con i ricavi dell’energia non utilizzata e immessa in rete. I termini di rimborso variano in base al progetto considerato ma sono comunque a lunga scadenza (non meno di cinque anni).

La formula funziona, tanto che ad oggi la Mosaic ha raccolto più di un milione di dollari da oltre 10.000 investitori per una dozzina di progetti fotovoltaici. E ciò non stupisce, considerando che il tasso di interesse offerto è competitivo rispetto alla maggior parte dei titoli di credito presenti sul mercato. Inoltre, da un punto di vista morale, gli investitori avranno contribuito non solo alla diminuzione delle emissioni di gas serra, ma anche al raggiungimento degli obiettivi sociali compresi nei progetti proposti.
Un fattore di incertezza che incombe sullo sviluppo del crowdfunding nel settore delle energie pulite è legato alla valutazione dei singoli progetti, in particolare per quanto riguarda la misurazione del rischio di credito. A questo proposito la Mosaic sta realizzando un portale in cui i progettisti potranno caricare informazioni dettagliate sui propri progetti, in modo da rendere semplice, trasparente e rapido il processo di valutazione.
Il finanziamento di impianti fotovoltaici tramite crowdfunding può diventare, in combinazione con meccanismi di incentivazione fiscale e servizi di leasing per impianti, un fattore determinante per l’affermarsi della generazione decentralizzata. In effetti, come sottolineato dalla stessa Mosaic, il crowdfunding è un sistema di finanziamento che rispecchia la logica stessa del modello di generazione distribuita.
Grazie ad esso sarà possibile realizzare progetti che, non possedendo i necessari requisiti di bancabilità, non avrebbero potuto accedere ai canali di credito tradizionali. Soprattutto per quanto riguarda i paesi in via di sviluppo, in cui gli investimenti in generazione fotovoltaica si limitano a impianti a livello di utility, il crowdfunding rappresenta un’opportunità per la riduzione delle emissioni e per il raggiungimento dell’autosufficienza energetica, con ricadute anche in termini occupazionali e di qualità della vita.

In Italia, a seguito dell’approvazione del decreto sviluppo del governo Monti dello scorso 4 ottobre 2012, il crowdfunding figura come uno dei meccanismi di finanziamento per le startup innovative.
In tempi di crisi, un’altra economia basata sulla cooperazione, la fiducia e il coinvolgimento attivo dei cittadini è possibile. Parliamo appunto del crowdfunding, pratica di finanziamento collettivo dal basso che si è velocemente affermata nel panorama internazionale, con
famose piattaforme come Kickstarter e IndieGoGo.
In Italia, grazie a piattaforme di raccolta fondi come Eppela, ShinyNote, SiamoSoci o la neonata Starteed, il fenomeno del crowdfunding sta facendo emergere un nuovo modello di fare impresa. Non a caso, il crowdfunding è una delle ≪hot topic≫ nelle discussioni intorno l’agenda digitale.

Fonte: http://www.dailyenmoveme.com

18-03-2013

Perché spendere in questo periodo di crisi anziché accumulare per paura?

In questo periodo di recessione la maggioranza delle persone crede che accumulare sia la scelta migliore (chi ha il posto fisso o meglio fisso e statale ha continuato a prendere lo stipendio e comunque sin’ora non hanno subito conseguenze dalla recessione in atto, anzi la paura li ha spinti ad accumulare ancora di più) ma se dovesse succedere, per mancanza di crescita economica, ciò che è successo in Argentina ed in Grecia i risparmi in banca si dimezzerebbero almeno, a causa del prelievo forzoso, e a che cosa sarebbe servito accumulare? a perdere comunque, mentre cominciare ad analizzare ciò che ci occorre, non il superfluo ma acquisto di immobili, soprattutto prima casa, terreni (non ne fabbricano più), ristrutturazioni edilizie e spese per il risparmio energetico, gli interessi passivi sulle prime case diverrebbero delle entrate future per minor tasse da corrispondere, così come le “spese” per ristrutturazioni edilizie e gli interventi per il risparmio energetico (anche se il Governo Monti dal 2013 ha abbassato le percentuali di detrazione delle agevolazioni per il risparmio energetico) sarebbero sempre un buon affare, ed in caso di default non si avrebbero perdite sul contante e si avrebbe una casa acquistata agli attuali prezzi di mercato, ed anche qualora partisse l’inflazione ciò sarebbe comunque la mossa vincente.
Se chi può spendere continua a non spendere e ad accumulare si ritroverà in caso di default, probabile e non impossibile, con i contanti dimezzati e senza aver avuto un incremento della qualità di vita che sarebbe migliorata dalle spese effettuate.
Considerate anche l’impegno che si dovrebbe mettere nel riaccumulare i risparmi per poter essere in grado di fare spese che prima del default non si sono fatte.
Anche rifare impianti idraulici, elettrici, riparare autovetture se necessitano e non rimandare è una buona scelta.

Prelevare contanti in caso di peggioramento della crisi accellererebbe il default, dato che di solito sono i piccoli ed anche non tanto piccoli, sino a patrimoni liquidi di poco inferiori al milione di euro che ci rimettono in queste situazioni, tenetene conto per le Vs scelte, iniziare a spendere oltre a tutelarVi porterebbe a dare fiducia al Paese o quantomeno ad aver ridotto i danni a chi avrà seguito la scelta di investire in questo periodo se il default ci sarà, non si avrà remissione come auspico se non ci sarà il default, saranno “solamente” partiti per primi.
Se non avete disponibilità liquide in eccesso tali suggerimenti non fanno per il Vs caso specifico, ma per chi ne ha è il caso che valuti con attenzione le suesposte considerazioni e ciò aiuterebbe anche chi non ha disponibilità finanziarie attuali.
Maurizio Rag. Ricci
Aprilia, li 27 aprile 2012

13-03-2013

Mutui/ Le Poste sbarcano sul web. E sfidano le grandi banche

Anche le Poste fanno i mutui e hanno deciso di sfidare apertamente le banche. Lo faranno nel modo più aggressivo: entrando nel mercato dei mutui online, affidandosi ai big del settore, ma continuando a puntare su una rete di 14 mila uffici

Per chi non lo sapesse ancora, le Poste Italiane fanno i mutui! In un mercato immobiliare ormai al collasso a causa di un sistema bancario diventato più rigido nella concessione dei prestiti alle famiglie, con una Banca d’Italia che in questi giorni sta diventando più pressante sulle politiche di credito utilizzate fin’ora, arriva in aiuto degli Italiani Poste Italiane con il Mutuo BancoPosta e decide di farlo nella maniera più aggressiva possibile,andando online.
Poste Italiane SpA, società non più statale, Patrimonio Bancoposta, vuole promuovere e collocare in maniera aggressiva il Mutuo Bancoposta in virtù del rapporto di collaborazione con Deutsche Bank S.p.A. senza nessun costo aggiuntivo per i clienti e nelle modalità classiche a Tasso Fisso o Tasso Variabile. Inoltre vuole offrire anche il Mutuo a Tasso Fisso rinegoziabile con durate a step di 2, 3 o 5 anni, al termine dei quali il cliente può rimanere a tasso fisso o scegliere di rinegoziare gratuitamente il mutuo a tasso variabile.
Vuole finanziare i progetti per l’acquisto della casa o la ristrutturazione delle famiglie e non chiede né l’assicurazione, che è gratuita, né l’apertura del conto Bancoposta.
La scelta epocale di sfidare le grandi banche italiane e internazionali sul web, inserendosi nei comparatori come MutuiperlaCasa ed altri motori di ricerca, nasce dalla volontà di imporsi alla clientela con tassi decisamente convenienti, che uniti alla presenza dei suoi 14mila uffici postali, garantirà una vicinanza alla clientela unica ed ineguagliabile. Ma il motivo è anche quello di assicurare sempre la massima trasparenza nelle condizioni applicate, essendo ben consapevole che internet è tipica utilizzare modelli comparativi che mettono a nudo tutte le caratteristiche delle singole offerte.
Questa manovra di BancoPosta lascia tutti con un buon auspicio di ripresa del mercato immobiliare, rasserenandoci nel riscontrare che un’istituzione storica del patrimonio Italiano vuole dare un forte segnale di intervento nel settore dei mutui sfruttando un mezzo moderno e rapido come il web.
Edoardo Merenda
Ceo http://www.mutuiperlacasa.com

Fonte: http://www.libero.it

13-03-2013

FONDO PER L’OCCUPAZIONE GIOVANILE NEL SETTORE DELLA GREEN ECONOMY

E’ operativo il Fondo (460 milioni di euro) destinato a imprese, sia in forma individuale che societaria, o loro consorzi, che eroga finanziamenti a tasso agevolato per la realizzazione di progetti e interventi nei settori della green economy ed in settori di attività connessi con la messa in sicurezza del territorio dai rischi idrogeologico e sismico. Tale Fondo viene istituito con le risorse provenienti dal Fondo rotativo Kyoto (circolare n. 5505/2013 del Ministero dell’Ambiente, emanata sulla base di quanto stabilito dal Decreto Legge Sviluppo n. 83/2012). La concessione dei finanziamenti è subordinata all’assunzione di personale di età non superiore ai 35 anni; nel caso di assunzioni superiori a tre unità, almeno un terzo dei posti è riservato a giovani laureati con età non superiore a 28 anni. Le agevolazioni consistono sostanzialmente in prestiti erogati a 6 anni ad un tasso dello 0,5%, ma la durata del prestito si allunga a 10 anni e il saggio di interesse si dimezza se il finanziamento è concesso alle Energy Service Companies (ESCO), alle S.r.l. semplificate oppure a soggetti in partenariato pubblico/privato (con contratto di disponibilità). A partire dal 26 Gennaio 2013 ed entro e non oltre i novanta giorni decorrenti da tale data (quindi entro il 26 Aprile 2013), le domande, corredate di firma digitale, dovranno essere trasmesse, nelle modalità previste dalla Circolare, via Posta Elettronica Certificata (PEC) al seguente indirizzo: (JavaScript must be enabled to view this email address)
Tutta la documentazione disponibile al sito: http://www.minambiente.it/menu/menu_attivita/documentazione_fondo_occupazione_giovanile.html

06-03-2013

In Germania 6 miliardi di spesa in meno, grazie all’effetto fotovoltaico

In Germania, come in Italia, il fotovoltaico sta tagliando i prezzi dell’elettricità in Borsa e mettendo in seria difficoltà chi ha investito negli impianti convenzionali più costosi, come i cicli combinati a gas. Un report quantifica il fenomeno: anche grazie al FV e alle altre rinnovabili i tedeschi hanno risparmiato oltre 6 miliardi di euro in un anno.
Il fotovoltaico sta tagliando i prezzi dell’elettricità in Borsa e sta mettendo in seria difficoltà chi ha investito negli impianti convenzionali più costosi, come i cicli combinati a gas. In Italia il PUN, il prezzo unitario nazionale dell’energia, in questo ultimo anno è calato del 20%, scendendo soprattutto nelle ore del picco diurno, proprio per il contributo del fotovoltaico. Per i lettori di QualEnergia.it la cosa non è una novità, ma è comunque interessante andare a guardare il report di Renewable Analytics, società di consulenza americana che si occupa di fotovoltaico, che quantifica il fenomeno nel paese in cui il FV ha avuto la maggior penetrazione, la Germania.
Lo studio mostra come la spesa elettrica tedesca nel 2012 sia stata di 6,145 miliardi di euro inferiore rispetto al 2008, prima del boom solare (ma anche della crisi). Il merito, si spiega, è del contributo crescente delle energie rinnovabili, che, producendo a costi marginali nulli, hanno agito abbassandoli sui prezzi dell’elettricità spot alla Borsa elettrica.
A contribuire tantissimo è soprattutto il solare: i prezzi dell’elettricità in Borsa nel 2012 hanno avuto i cali maggiori nei mesi più assolati e nella fascia diurna. Lo si vede bene nei grafici due grafici sotto: il primo mostra la distribuzione dei risparmi tra giorno e notte nei diversi mesi; nel secondo si mette a confronto dicembre 2008 e dicembre 2012.
Quindi, regolarmente in Germania i prezzi l’anno scorso sono crollati ogni qual volta usciva il sole, per poi risalire quando tramontava o era coperto. Al contrario, nel 2008, il picco del prezzo si verificava sempre in fascia diurna, in corrispondenza con la maggior domanda. Eccezione hanno fatto alcune notti, come quella del 26 dicembre scorso, in cui, grazie alla scarsa domanda e alla grande produzione da eolico, che ha pesato per il 33% dell’offerta, si sono toccati addirittura prezzi negativi.

L’apporto massiccio di energia pulita, se ha dato un grande beneficio a livello di prezzi però ha fatto non pochi danni alla generazione convenzionale: i bassi costi di produzione del solare, si legge nel report, “stanno portando effetti negativi sui margini e sui volumi di elettricità venduti dai grossi produttori centralizzati. I produttori da fonti convenzionali si sono accorti di questa minaccia al loro business model ma non hanno trovato il modo di reagire e stanno facendo una pesante azione di lobbying contro la generazione distribuita”. Ed è quello che sta accadendo anche da noi.

Fonte:QualEnergia.it

06-03-2013

I cinesi credono ancora nel mercato italiano del fotovoltaico

Yingli Green Energy è uno dei principali produttori mondiali di FV, con i suoi 4,5 GW di moduli installati in tutto il mondo. I cinesi ancora puntano al mercato italiano con Yingli Green Energy Italia, società che si muove con autonomia e con una certa capillarità sul territorio nazionale. Abbiamo intervistato l’Ad, Fabio Patti.

Oltre 4,5 GW di moduli installati in tutto il mondo, di cui 2,2 GW nel solo 2012. Stiamo parlando della cinese Yingli Green Energy, uno dei principali produttori mondiali di fotovoltaico, se non il primo nel 2012, verticalmente integrato, dal polysilicon ai moduli. La multinazionale cinese ha visto crescere costantemente la sua capacità produttiva dai 200 MW del 2008 ai 2.450 MW dello scorso anno (nel grafico gli istogrammi rappresentano nell’ordine la capacità di lingotti/wafer, celle e moduli).

I cinesi hanno creduto e ancora credono nel mercato italiano e dal 2009 c’è Yingli Green Energy Italia, a tutti gli effetti un’azienda italiana che certo beneficia della solidità del grande produttore, ma si muove con autonomia e con una certa capillarità sul territorio nazionale.
Con Fabio Patti, l’amministratore delegato, facciamo il punto sul mercato fotovoltaico domestico almeno nel breve periodo. “Ritengo che il mercato si dividerà in due segmenti - ci dice - Uno sarà dedicato agli impianti residenziali e su tetti commerciali o su attività artigiane con taglie fino a 200 kW che potrebbero beneficiare dell’autoconsumo o del regime di scambio sul posto, finché questo verrà sostenuto. In effetti dopo le ultime regolamentazioni dell’Autorità per l’Energia si è visto che, sebbene si mantengano le tariffe per lo scambio sul posto, al tempo stesso si contempla il diritto di rivedere il tutto. Questo modo di operare non garantisce quei benefici economici attribuibili ad impianto per il suo intero arco di vita, per la poca stabilità normativa”.
L’altro segmento che considerate rilevante?
L’altro sarà costituito da quegli impianti di taglia superiore ai 200 kWp che saranno realizzato in modalità ‘grid parity’ o, direi meglio, a parità di costo di generazione equivalente. Cioè quel costo del chilowattora, esclusi tutti gli oneri collegati, che ottengo da una centrale tradizionale. Impianti in autoconsumo e scambio sul posto potranno essere il principale mercato del fotovoltaico italiano. Tutto ciò che è al di fuori dell’attuale sistema di incentivazione sarà però una scommessa: si richiederanno costi di realizzazione molto bassi e garanzie dei prodotti molto lunghe.
Yingli Solar sta puntando da sempre alla riduzione dei costi e a migliorare l’efficienza delle celle. Ad esempio l‘efficienza delle celle monocristalline dei moduli Panda hanno raggiunto nel 2011 il 19% e i tecnici della compagnia cinese ritengono potranno registare un ulteriore incremento fino al 20,5%. L‘efficienza delle celle multicristalline della compagnie cinese ha raggiunto e superato il 17%.

Parliamo di prezzi. Come si sono assestati quelli di un vostro modulo tipo e quale sarà il trend nei prossimi tempi?
Parlerei più in generale di livelli medi di prodotti asiatici di fascia medio-alta. La media del mercato a pronti per un modulo di questa fattura si attesta, da fonti indipendenti, intorno a circa 55 centesimi di euro per watt di picco. E noi abbiamo rilevato una conformità dei nostri prodotti su questo livello di prezzi. Rispetto all’evoluzione dei prezzi dobbiamo ricordare che in alcuni rapporti della IEA si spiega come è mutata la curva di apprendimento del fotovoltaico. Dai primi anni ’90 si è visto che la media della riduzione dei prezzi è stata di circa del 20% costante ad ogni raddoppio delle installazioni. Tuttavia negli ultimi tempi i legislatori, imponendo tariffe molto basse e spesso slegate dalla curva di apprendimento della tecnologia, hanno costretto gli operatori a ridurre drasticamente i prezzi per adeguarli agli incentivi. Sarebbe stato più logico che il legislatore avesse seguito l’andamento della curva di apprendimento e valutato le reali marginalità per le aziende al variare delle tariffe. È però successo il contrario. Perciò le aziende del settore o stavano dentro ad un prezzo di mercato fortemente decurtato o chiudevano. Si è così raschiato il fondo del barile in tutta la catena del valore. Quello che mi aspetto adesso è un naturale leggero adeguamento dei prezzi con tendenza al rialzo.
In questi mesi al centro del dibattito sul fotovoltaico ci sono i dazi all’importazione e una vera e propria guerra commerciale sui prodotti del solare tra Cina, Usa ed Europa.
La storia dovrebbe insegnarci qualcosa. Gli Stati Uniti durante la grande depressione si chiusero nel loro mercato interno e ciò non fece altro che inasprire la crisi economica. Possiamo trasporre questa situazione nel nostro ambito e affermare che le barriere protezionistiche, oltre ad essere superabili, fanno impoverire il tessuto locale. Una politica di dazi non va quasi mai a vantaggio delle aziende che sperano di beneficiarne. Chi ha un’attività di respiro mondiale continuerà ad espandersi sempre di più sui mercati mondiali, cogliendo i benefici della riduzione dei costi grazie alle economia di scala. Chi è piccolo, e a volte sussidiato da tali barriere protezionistiche, e qui penso al premio Made in Europe per il fotovoltaico, può avere dei vantaggi solo nel breve periodo. In Italia il 60% delle installazioni sono state realizzate con moduli europei che hanno beneficiato della premialità, ma nonostante questa misura molte imprese manifatturiere italiane sono entrate in crisi. Alla fine una guerra commerciale combattuta con i dazi danneggia un po’ tutti e chi ci rimette è soprattutto il consumatore finale.
Operatori italiani ed europei ritengono che uno dei fattori di scarsa competitività per le loro imprese sia dovuto all’incondizionato sostegno finanziario dei grandi istituti di credito, come la Banca di Sviluppo cinese.
Yingli ha avuto certamente questa opportunità di supporto, ma poi non l’ha utilizzata visto che sono state fatte le scelte strategiche e industriali più corrette. Poiché siamo un’azienda totalmente integrata verticalmente, dalla materia prima al prodotto finito, le nostre strategie devono essere sempre molto oculate in merito all’analisi dei costi.

Fonte: QualEnergia.it

05-09-2012

Benvenuto a Nuroa

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24-05-2012

Riqualificazione energetica edifici, detrazione del 55% per sempre (?)

Rendere permanente la detrazione fiscale del 55% per gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici.
Lo propone il Ministero delle Infrastrutture nella bozza del Provvedimento in materia di infrastrutture e trasporti, che prevede anche l’innalzamento dal 36 al 50% del bonus fiscale per gli interventi di ristrutturazione edilizia.
Anche in questo caso, la norma proposta punta ad incentivare la ripresa del mercato delle costruzioni, che da sempre rappresenta uno dei comparti produttivi più importanti per la crescita del PIL nazionale, attraverso la messa a regime della detrazione di imposta del 55% delle spese per interventi di riqualificazione energetica.
Ricordiamo che ad oggi (senza cioè le novità del decreto Infrastrutture), si applica la Manovra “Salva Italia” (Legge 214/2011), ai sensi della quale la detrazione per la riqualificazione energetica degli edifici ammonta al 55% fino alla fine del 2012 per poi ridursi al 36% dal 2013 (leggi tutto).

Il nuovo decreto metterebbe a regime le agevolazioni fiscali del 55%, mantenendo inalterate tipologie di intervento, tetti di spesa, requisiti per accedere agli incentivi e la suddivisione in 10 rate annuali della detrazione.

Per la riqualificazione energetica globale dell’edificio, occorrerà conseguire un fabbisogno di energia primaria annuo per la climatizzazione invernale inferiore di almeno il 20% rispetto ai valori riportati nell’allegato C, numero 1), tabella 1, annesso al Dlgs 192/2005; il valore massimo della detrazione resterebbe fissato a 100.000 euro.

Per gli interventi su involucro, coperture, pavimenti e finestre, i requisiti di trasmittanza termica resterebbero quelli già previsti dalla normativa vigente e il valore massimo della detrazione sarebbe 60.000 euro.

Per l’installazione di pannelli solari per la produzione di acqua calda, il valore massimo della detrazione sarebbe di 60.000 euro, mentre per la sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con impianti dotati di caldaie a condensazione e di scaldacqua tradizionali con scaldacqua a pompa di calore il tetto resterebbe 30.000 euro.

I conti pubblici
La relazione tecnica al Decreto “Salva Italia”, che ha prorogato fino alla fine del 2012 gli incentivi fiscali del 55%, ha stimato che la spesa indotta dalla disposizione, che la proposta appena lanciata intende stabilizzare, ammonterebbe a circa 1,1 miliardi di euro all’anno.

Ipotizzando la stabilizzazione della detrazione del 55%, si prevede che le minori entrate per lo Stato saranno parzialmente compensate dal maggior gettito di imposte IVA e IRPEF/IRES/IRAP, che si genererebbe grazie all’aumento di entrate connesse all’aumento del numero di interventi che si prevede la norma possa generare.

È stato calcolato che per il 2012, gli oneri per lo Stato ammontano a 4,5 miliardi di euro. Calcolando il 55% di 4.500 risultano 2.475 milioni di euro che, ripartiti nelle dieci quote annuali, risultano 248 milioni di euro annui. Considerando che di questi 248 milioni di euro, 81,5 milioni sono da addebitare ad interventi riconducibili all’applicazione della detrazione al 36%, si stimano maggiori oneri per minor gettito IRPEF pari a 248 - 81,5 = 166,5 milioni di euro.

Dalla stabilizzazione appena proposta, si prevede per gli anni 2013 e 2014 un incremento di gettito IVA e IRPEF/IRES/IRAP. Per gli anni successivi ci si aspetta invece un riduzione dele entrate per lo Stato: - 253,3 milioni di euro nel 2015, - 419.8 nel 2016 e - 586,3 nel 2017. [redazione edilportale]

16-05-2012

Festival dell’Appennino, si parte il 19 maggio

Ricco cartellone di spettacoli, concerti, degustazioni, escursioni e conversazioni
Ascoli - Dopo lo straordinario successo di pubblico e di consenso, torna il “Il festival dell’Appennino”: ancora una volta vedrà protagonista l’entroterra piceno con un cartellone particolarmente ricco che raddoppia gli appuntamenti (18) in ben 12 comuni del territorio.
L’intervista al presidente Piero Celani
I contenuti e le novità della rassegna sono stati presentati stamani nella sala del Consiglio Provinciale dal Presidente della Provincia Piero Celani e dall’Assessore alla Cultura Andrea Maria Antonini. Presenti anche il sindaco di Ascoli Guido Castelli, il presidente di Sorgenti Comuni Bruno Bucciarelli, il presidente del BIM Luigi Contisciani, i direttori artistici della rassegna: Carlo Alberto Lanciotti e Carlo Bachetti (sezione poetica). Nutrita anche la rappresentanza dei Sindaci dei Comuni coinvolti. Presenti anche i rappresentanti delle Pro Loco, delle associazioni e del CAI che collaborano all’iniziativa.

“Il Festival rappresenta la vera grande novità messa in campo dalla Provincia per quanto concerne la promozione del territorio intesa nella sua globalità con un marketing territoriale a tutto tondo che, attraverso gli eventi organizzati, accende i riflettori sulle risorse della montagna: dal paesaggio all’accoglienza ai luoghi sconosciuti, alle testimonianze storico-culturali fino alle tradizioni locali - ha dichiarato il Presidente Piero Celani - proprio per questo abbiamo voluto iniziare il Festival con un’anteprima d’eccezione sulla costa, nella città di Grottammare, con uno spettacolo di un’artista internazionale, Kepa Junkera, per congiungere Riviera ed Entroterra all’insegna di sinergie e potenzialità”.

“Si tratta di un’iniziativa unica nel suo genere, capace di essere al tempo stesso festival della natura, dello sport, della cultura, dell’ambiente, dove gli spettatori costituiscono un pubblico attivo che vive un’esperienza anche sensoriale, non solo assistendo agli spettacoli, ma respirando gli odori e le atmosfere dei luoghi, raggiungendo a piedi i siti sede delle manifestazioni, animando con la propria presenza borghi e contrade - ha sottolineato l’Assessore Antonini - una seconda edizione veramente suggestiva che ha ricevuto il patrocinio del Ministero dell’Ambiente che certifica la qualità della rassegna. Il festival, di fatto, vuole svelare l’incanto dei luoghi coniugandoli all’arte dell’uomo, nel rispetto della natura e dell’ambiente. Il tema scelto quest’anno è la poesia che pervaderà gli incontri che si svilupperanno fino a metà luglio in una girandola di emozioni e novità che sveleremo lungo il cammino”.  L’assessore ha anche ricordato l’anteprima del festival con un cammino di circa 175 km da Assisi ad Ascoli, a partire da mercoledì 25 aprile per arrivare nel capoluogo piceno il 2 maggio.

Tante le novità del programma, tra cui gli stage di cornamusa a Cagnano o di teatro ai piedi del Lago di Pilato, la residenza dedicata alla land art a San Marco, l’appuntamento per gli amanti della bicicletta a Venarotta, la festa popolare a Forcella, lo spettacolo con Vanessa Gravina a Capodacqua ai confini di tre regioni (Umbria, Marche e Lazio), la celebrazione del solstizio d’estate sul balcone dei Sibillini con la presenza del gruppo mongolo degli Egschiglen per eseguire musica sotto le stelle. Ed ancora, il fascino dei Longobardi a Castel Trosino, il volo degli aquiloni a Castel di Croce con protagonisti i bambini e le famiglie, fino alla poesia a Gaico con un reading letterario dinanzi alla grotta. Chiusura a Quinzano nel comune di Force con “A cena col Boia” per rivivere in convivialità le atmosfere medievali tra gioco e leggende.

Il presidente Bucciarelli ha evidenziato l’apporto dell’imprenditoria all’iniziativa svelando che il Consorzio Sorgenti Comuni (che ha già unito oltre 30 imprenditori) sia nato come risposta dei privati al Festival, e con la volontà  di investire nella montagna e di fare “squadra” con le Istituzioni, in primis la Provincia verso cui ha espresso apprezzamento per questa iniziativa di rilievo per l’intero sistema produttivo territoriale.

Appuntamento, quindi, sabato 19 maggio da Porta Cartara con destinazione Eremo di San Marco per avvicinarsi già da subito all’essenza del festival nel segno della bellezza e della solennità dei luoghi.
Ricco cartellone di spettacoli, concerti, degustazioni, escursioni e conversazioni
Ascoli - Dopo lo straordinario successo di pubblico e di consenso, torna il “Il festival dell’Appennino”: ancora una volta vedrà protagonista l’entroterra piceno con un cartellone particolarmente ricco che raddoppia gli appuntamenti (18) in ben 12 comuni del territorio.
L’intervista al presidente Piero Celani
I contenuti e le novità della rassegna sono stati presentati stamani nella sala del Consiglio Provinciale dal Presidente della Provincia Piero Celani e dall’Assessore alla Cultura Andrea Maria Antonini. Presenti anche il sindaco di Ascoli Guido Castelli, il presidente di Sorgenti Comuni Bruno Bucciarelli, il presidente del BIM Luigi Contisciani, i direttori artistici della rassegna: Carlo Alberto Lanciotti e Carlo Bachetti (sezione poetica). Nutrita anche la rappresentanza dei Sindaci dei Comuni coinvolti. Presenti anche i rappresentanti delle Pro Loco, delle associazioni e del CAI che collaborano all’iniziativa.

“Il Festival rappresenta la vera grande novità messa in campo dalla Provincia per quanto concerne la promozione del territorio intesa nella sua globalità con un marketing territoriale a tutto tondo che, attraverso gli eventi organizzati, accende i riflettori sulle risorse della montagna: dal paesaggio all’accoglienza ai luoghi sconosciuti, alle testimonianze storico-culturali fino alle tradizioni locali - ha dichiarato il Presidente Piero Celani - proprio per questo abbiamo voluto iniziare il Festival con un’anteprima d’eccezione sulla costa, nella città di Grottammare, con uno spettacolo di un’artista internazionale, Kepa Junkera, per congiungere Riviera ed Entroterra all’insegna di sinergie e potenzialità”.

“Si tratta di un’iniziativa unica nel suo genere, capace di essere al tempo stesso festival della natura, dello sport, della cultura, dell’ambiente, dove gli spettatori costituiscono un pubblico attivo che vive un’esperienza anche sensoriale, non solo assistendo agli spettacoli, ma respirando gli odori e le atmosfere dei luoghi, raggiungendo a piedi i siti sede delle manifestazioni, animando con la propria presenza borghi e contrade - ha sottolineato l’Assessore Antonini - una seconda edizione veramente suggestiva che ha ricevuto il patrocinio del Ministero dell’Ambiente che certifica la qualità della rassegna. Il festival, di fatto, vuole svelare l’incanto dei luoghi coniugandoli all’arte dell’uomo, nel rispetto della natura e dell’ambiente. Il tema scelto quest’anno è la poesia che pervaderà gli incontri che si svilupperanno fino a metà luglio in una girandola di emozioni e novità che sveleremo lungo il cammino”.  L’assessore ha anche ricordato l’anteprima del festival con un cammino di circa 175 km da Assisi ad Ascoli, a partire da mercoledì 25 aprile per arrivare nel capoluogo piceno il 2 maggio.

Tante le novità del programma, tra cui gli stage di cornamusa a Cagnano o di teatro ai piedi del Lago di Pilato, la residenza dedicata alla land art a San Marco, l’appuntamento per gli amanti della bicicletta a Venarotta, la festa popolare a Forcella, lo spettacolo con Vanessa Gravina a Capodacqua ai confini di tre regioni (Umbria, Marche e Lazio), la celebrazione del solstizio d’estate sul balcone dei Sibillini con la presenza del gruppo mongolo degli Egschiglen per eseguire musica sotto le stelle. Ed ancora, il fascino dei Longobardi a Castel Trosino, il volo degli aquiloni a Castel di Croce con protagonisti i bambini e le famiglie, fino alla poesia a Gaico con un reading letterario dinanzi alla grotta. Chiusura a Quinzano nel comune di Force con “A cena col Boia” per rivivere in convivialità le atmosfere medievali tra gioco e leggende.

Il presidente Bucciarelli ha evidenziato l’apporto dell’imprenditoria all’iniziativa svelando che il Consorzio Sorgenti Comuni (che ha già unito oltre 30 imprenditori) sia nato come risposta dei privati al Festival, e con la volontà  di investire nella montagna e di fare “squadra” con le Istituzioni, in primis la Provincia verso cui ha espresso apprezzamento per questa iniziativa di rilievo per l’intero sistema produttivo territoriale.

Appuntamento, quindi, sabato 19 maggio da Porta Cartara con destinazione Eremo di San Marco per avvicinarsi già da subito all’essenza del festival nel segno della bellezza e della solennità dei luoghi. [redazione picusonline]

28-09-2011

Esente da Iva la vendita di un terreno agricolo che diventa successivamente edificabile

Non è soggetta a Iva la vendita di un terreno agricolo che diventa successivamente edificabile per un cambio del piano regolatore indipendente dalla volontà del proprietario del fondo. Lo ha spiegato la Corte di Giustizia Europea con una sentenza del 15 settembre scorso, che ha trattato in modo congiunto i procedimenti C-180/2010 e C-181/2010.
Per non essere soggetta ad Iva, la vendita deve potersi inserire nell’ambito della gestione del patrimonio privato del proprietario del terreno. Al contrario, se per realizzare la vendita il proprietario del terreno intraprende iniziative di commercializzazione fondiaria, mobilitando mezzi simili a quelli dispiegati per un’attività di produzione, commercializzazione o prestazione di servizi, il soggetto deve essere considerato come esercente un’attività economica e sarà soggetto all’imposta sul valore aggiunto.


27-09-2011

Marche, nuove regole per i certificatori energetico-ambientali

Dopo un percorso non privo di ostacoli è stato sottoscritto il protocollo di intesa per l’accreditamento dei certificatori energetico-ambientali. A firmare l’accordo, presso la Regione Marche, sono intervenuti, oltre all’assessore regionale all’Ambiente ed Energia, Sandro Donati, il presidente della Federazione degli Ordini degli Ingegneri delle Marche, Pasquale Ubaldi e il dirigente del servizio regionale Territorio Ambiente Energia, Antonio Minetti.

L’oggetto del protocollo è quello relativo all’iter di valutazione delle procedure di accreditamento dei certificatori. Infatti, è previsto un percorso di formazione e l’istituzione dell’elenco dei certificatori da parte della Regione, attestato attraverso un esame finale, che è principalmente finalizzato al riconoscimento del ruolo formativo degli Ordini professionali. Ciò attesta la valida esperienza in materia di progettazione e gestione energetica di edifici e di impianti da parte degli Ingegneri iscritti all’Albo professionale.

24-02-2011

Iva al 4% anche per gli interventi di miglioramento per la prima casa

Godono dell’aliquota Iva agevolata al 4% gli interventi migliorativi realizzati su un’abitazione in costruzione, commissionati direttamente dal proprietario alla stessa impresa che sta realizzando l’alloggio. Lo ha chiarito l’Agenzia delle Entrate con la Risoluzione22/E , rispondendo al quesito di un cittadino, socio di una cooperativa edilizia che realizza abitazioni non di lusso, che ha commissionato alla ditta che stava realizzando la sua ‘prima casa’, interventi aggiuntivi migliorativi, pagando direttamente all’impresa queste opere extracapitolato.
Il regime agevolato - ha spiegato l’Agenzia - spetta solo ai contratti di appalto per la realizzazione ex novo di abitazioni non di lusso. I committenti dei lavori possono essere imprese costruttrici per la rivendita, cooperative edilizie e loro consorzi o persone fisiche in possesso dei requisiti ‘prima casa’.
Tali interventi di miglioria (extracapitolato) - sottolinea la Risoluzione - non costituiscono ristrutturazione edilizia, dal momento che l’alloggio non è ancora completamente realizzato, quindi si inseriscono nel processo di costruzione dell’immobile, e consistono nell’inserimento di materiali particolari o accorgimenti costruttivi destinati ad assicurare una migliore funzionalità dell’alloggio.

03-01-2011

PIANO CASA REGIONE MARCHE, APPROVATE LE MODIFICHE

L’Assemblea legislativa della Regione Marche ha approvato la Legge Regionale 21/12/2010, n. 19 recante "Modifiche alla Legge regionale 8 ottobre 2009, n. 22 'Interventi della Regione per il riavvio delle attività edilizie al fine di fronteggiare la crisi economica, difendere l'occupazione, migliorare la sicurezza degli edifici e promuovere tecniche di edilizia sostenibile'”, pubblicata sul Bollettino Ufficiale 30/12/2010, n. 114.
La scelta di rimettere mano in maniera così profonda alla precedente normativa è stata evidentemente dettata dal fatto che questa non aveva prodotto gli auspicati effetti di rilancio del settore edilizio, e con esso dell'intera economia regionale.
Via libera quindi, alla proroga dei termini al 30 giugno 2012, all’applicazione del Protocollo Itaca sulla valutazione della qualità ambientale degli edifici residenziali, agli interventi nei centri storici. È stato eliminato il limite massimo dei 200 metri cubi per l’ampliamento degli edifici residenziali, dei 400 metri quadrati per l’ampliamento degli edifici non residenziali e di 100 metri quadrati per la sopraelevazione di edifici non residenziali in deroga ai regolamenti edilizi e alle previsioni dei piani urbanistici e territoriali comunali, provinciali e regionali.

Interventi di ampliamento. In primo luogo il nuovo comma 1 dell'art. 1 elimina il limite precedentemente in vigore di 200 mc per l'ampliamento degli edifici residenziali. E', infatti, ora consentito l'ampliamento degli edifici residenziali nei limiti del 20% della volumetria esistente per edificio o per ogni singola unità immobiliare. L'ampliamento non può comunque comportare un aumento superiore ad una unità immobiliare rispetto a quelle esistenti, mentre resta in vigore il precedente limite massimo di 200 mc unicamente per le unità abitative residenziali ubicate in zona agricola. Ampliate anche le possibilità di intervento relative ad edifici a destinazione non residenziale ubicati in zone omogenee a destinazione industriale, artigianale, direzionale, commerciale e agricola. In questi casi, infatti, l'ampliamento non deve essere più, come precedentemente prescritto, motivato da specifiche esigenze produttive. Inoltre sono stati eliminati i limiti di 400 mq per l'ampliamento realizzabile su queste tipologie di edifici, oltre a quello di 100 mq per gli interventi realizzati tramite incremento delle altezze, in deroga agli strumenti urbanistici ed ai regolamenti edilizi. Prevista infine la possibilità che gli ampliamenti vengano realizzati anche in assenza di modifica della sagoma dell'edificio esistente.

Recupero dei sottotetti. Di grande rilevanza l'inserimento nella L.R. 22/2009 del nuovo articolo 1-bis, che prevede la possibilità di realizzare gli interventi di ampliamento mediante recupero a fini abitativi del piano sottotetto (quello compreso tra il solaio piano di copertura dell'ultimo piano e le falde del tetto), a condizione che venga assicurata per ogni singola unità immobiliare l'altezza media non inferiore a 2, 40 metri per gli spazi ad uso abitativo, riducibile a 2,20 metri per gli spazi accessori e di servizio.
Nell'ambito degli interventi sopra descritti, che possono essere realizzati anche nei centri storici (zone omogenee A) a patto che non venga realizzata alcuna modificazione delle altezze di colmo e di gronda, nonché delle linee di pendenza delle falde, é possibile, nel rispetto dei caratteri formali e strutturali dell'edificio, aprire finestre, realizzare abbaini ed installare lucernai al fine di reperire la superficie minima di aero-illuminazione.

Interventi di demolizione e ricostruzione. Il nuovo articolo 2 della L.R. 22/2009 prevede la possibilità di realizzare la demolizione anche integrale e la ricostruzione degli edifici residenziali (con esclusione di quelli ubicati in zona agricola e presenti nella cartografia IGM 1892/1895) che necessitano di essere rinnovati e adeguati sotto il profilo della qualità architettonica con eventuale ampliamento della volumetria esistente da demolire.
I limiti dell'ampliamento che può essere conseguito attraverso gli interventi descritti sono previsti come segue:

• 30% della volumetria esistente da demolire se si ottiene un aumento del 15% dell'efficienza energetica dell'edificio rispetto ai parametri fissati dal D. Leg.vo 192/2005 recante attuazione della direttiva 2002/91/CE relativa al rendimento energetico nell'edilizia e dal D.P.R. 59/2009 recante il Regolamento che definisce le metodologie di calcolo e i requisiti minimi per la prestazione energetica degli edifici e degli impianti termici, emanato in attuazione dell’articolo 4, comma 1, lettere a) e b), del D. Leg.vo 192/2005.

• 40% della volumetria esistente da demolire se viene raggiunto il punteggio 2 della versione sintetica del Protocollo Itaca Marche.

Ai sensi del comma 4 dell'art. 2 gli interventi di demolizione e ricostruzione possono essere realizzati anche sugli edifici non residenziali che necessitano di essere rinnovati ed adeguati sotto il profilo della qualità architettonica o della sicurezza antisismica. In questi casi si applicano i medesimi limiti sopra descritti per gli eventuali ampliamenti realizzati, salvo il caso degli edifici ubicati nelle zone omogenee a destinazione industriale, artigianale, direzionale, commerciale e agricola, per i quali i limiti sono invece i seguenti:

• 30% della superficie utile lorda da demolire se si ottiene un aumento del 15% dell'efficienza energetica dell'edificio rispetto ai parametri fissati dal D. Leg.vo 192/2005.e dal D.P.R. 59/2009;
• 40% della superficie utile lorda da demolire se viene raggiunto il punteggio 2 della versione sintetica del Protocollo Itaca Marche.

Per approfondire
L.R. 8 ottobre 2009 n° 22
L.R. 21 dicembre 2010 n° 19


27-04-2009

ll torneo cavalleresco della Quintana ad Ascoli Piceno

Il torneo cavalleresco della Quintana o giostra della Quintana è una rievocazione storica medioevale con giostra equestre che si tiene ad Ascoli Piceno.
Si svolge la prima domenica di agosto in occasione della festa di Sant’Emidio, patrono e primo vescovo della città marchigiana. Da qualche tempo vi è anche una edizione della Quintana in notturna il secondo sabato di luglio. Questa manifestazione si rinnova, ogni anno, dal 1955 quando, dopo un periodo di sospensione, ebbe nuovamente luogo su iniziativa di storici come Carlo Cardarelli, Carlo Baiocchi, Giuseppe Fabiani, dello scenografo Danili Ciampini, del professore Alberto Costantini, di Giulio Franchi, Aldighiero Batini, e Nazzareno Peci.
Ogni edizione ha visto l’aggiungersi di nuovi costumi e nuove figure fino a raggiungere l’attuale composizione dell’imponente e sfarzoso corteo storico che si muove, con il passo cadenzato dell’antica arte militare, accompagnato, per tutto il percorso della sfilata, dallo squillo delle chiarine, dal rullo dei tamburini e dagli sbandieratori che si esibiscono quasi ininterrottamente.
Di particolare intensità, suggestione e destrezza è lo spettacolo che i portatori dei vessilli offrono all’interno del campo dei giochi.
L’intero evento della Quintana si compone di più momenti che hanno svolgimento nei giorni che precedono la competizione dei cavalieri quali: la lettura del bando, l’offerta dei ceri, il palio degli arcieri, il palio degli sbandieratori ed infine la sfilata del corteo e la giostra nel campo.
Per la città di Ascoli rappresenta l’espressione e la sintesi delle tradizioni, della sua storia e dell’indissolubile legame al territorio ricordato dagli antichi patti di alleanza di cui, alla Quintana, se ne conserva la memoria. La manifestazione è molto seguita e sentita da tutti gli ascolani che si preparano per questo evento durante tutto l’anno. Nei sei sestieri cittadini si ascoltano sovente i suoni delle chiarine ed il rullare dei tamburi.

26-04-2009

Nuovi contributi regionali per l’edilizia sostenibile.

Con deliberazione 17 giugno 2008, n. 1579 la Giunta Regionale ha approvato, come previsto dalla legge regionale 9 marzo 2007, n. 4, le linee guida in materia di edilizia sostenibile e il bando per l’assegnazione di contributi destinati alla realizzazione di interventi di costruzione o ristrutturazione edilizia, a destinazione residenziale, che presentino carattere di sostenibilità secondo le tecniche e i principi indicati nelle stesse linee guida, aggiornando i documenti già approvati con D.G.R. 2398/2007.

Possono concorrere all’assegnazione dei contributi i proprietari degli immobili oggetto degli interventi, riferiti ai seguenti casi:
a) case unifamiliari isolate;
b) interi edifici con tipologia a schiera;
c) interi edifici con tipologia a blocco;
d) interi edifici con tipologia in linea.

Per le tipologie b), c), e d) l’ammontare complessivo del contributo assegnato non supera quello spettante ad un edificio con un numero di 8 alloggi.

Le domande di finanziamento dovranno essere presentate alla Regione entro 60 giorni dalla pubblicazione nel BUR del provvedimento di approvazione del bando, prevista in data 4 luglio 2008.

IMMOBILMAR srl - tel. +39.0735.500155 - p.iva 01539750446 - Reg. Impr.: AP-154135 - Cap.Soc. 10.400,00 euro i.v.
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